Violenza contro i sanitari, a Perugia tre casi al mese. Ecco il braccialetto anti-aggressioni

Sarà in dotazione a medici e infermieri del capoluogo. La Regione chiede aiuto anche alla Prefettura. L’attività di emergenza cresce sempre più al Santa Maria: 213 pazienti al giorno. Elisoccorso, 169 interventi

Violenza contro i sanitari, arriva il braccialetto anti-aggressioni (foto repertorio Ansa)

Violenza contro i sanitari, arriva il braccialetto anti-aggressioni (foto repertorio Ansa)

Perugia, 18 settembre 2024 – All’ospedale di Perugia nel 2024 le aggressioni fin qui denunciate sono state 23, quasi tre al mese. Un dato che per adesso è leggermente superiore a quello dello scorso anno, quando la media era di 2,4. Un fenomeno purtroppo in crescita anche da queste parti, dato che nel 2022 sempre nel capoluogo furono «soltanto» 10. In questi primi otto mesi dell’anno ad esempio 6 aggressioni si sono avute al Pronto soccorso, 2 a Medicina del lavoro, una a Pneumologia. Per questo motivo la direzione e l’assessorato alla sanità dell’Umbria hanno deciso di avviare la sperimentazione di «braccialetti anti-aggressione» ai sanitari che operano in emergenza-urgenza di Perugia.

La decisione è contenuta in una delibera di Giunta: entro la fine dell’anno: medici e inferimieri verranno dotati di questi particolari bracciali da mettere al polso, grazie ai quali nel momento in cui dovessero compiere movimenti bruschi, o subire strattoni, si attiverà un «alert» che a sua volta metterà in moto la centrale operativa delle forze dell’ordine o la vigilanza del Santa Maria, pronte a intervenire a strettissimo termine. La sperimentazione è stata proposta qualche settimana fa anche in Emilia Romagna, ma non ha trovato favorevoli i sindacati, sia «perché la tempestica di intervento di carabinieri e polizia non può essere istantanea», sia perché il braccialetto «violerebbe lo statuto dei lavoratori, in quanto ne monitorebbe gli spostamenti». E sempre su questo fronte, in seguito all’incontro di ieri a Palazzo Chigi dedicato proprio all’adozione di urgenti misure di contrasto alle azioni violente perpretate contro strutture e personale sanitario, la Regione ha chiesto alla Prefetture di Perugia e Terni di attivarsi quanto prima in tal senso.

D’altra parte – è emerso ieri dalla conferenza stampa di presentazione dell’attività dell’osepdale – la situazione del Pronto soccorso di Perugia è complessa gli accessi medi giornalieri sono passati da 190 a 213 al giorno, con i sanitari che cercano di rispondere al meglio e un tempo di risposta che per emergenze e urgenze è rimasto invariato, mentre le non urgenze e i differibili si sono leggermenti allungati. Gli accessi sono accresciuti proprio perché a Perugia è stata centralizzata la gran parte del lavoro delle emergenze-urgenze della provincia, oltre al fatto che quasi tutti gli interventi con l’elisoccorso vengono portati nel capoluogo, dato che all’ospedale di Terni manca la piazzola. A questo proposito il direttore generale, Giuseppe De Filippis, ha ricordato che l’elisoccorso dall’1 marzo al 31 agosto ha effettuato 169 missioni (una al giorno), contro i 96 interventi totali di tutto il 2023. I costi sono di circa 8.870 euro a missione (totale 3,5 milioni) contro i 15mila del precedente servizio (totale 1,46 milioni).