REDAZIONE UMBRIA

Caldo e siccità per 20 giorni: "Olive, raccolta anticipata"

Gli esperti: "Nessuna pioggia prevista nelle prossime tre settimane". In sofferenza le colture dell’olio, con il rischio di perdere la produzione.

Caldo e siccità per 20 giorni: "Olive, raccolta anticipata"

PERUGIA

Per le prossime tre settimane in Umbria si ipotizza che non faccia neanche una goccia d’acqua. Non è una previsione-meteo certa (al massimo si fanno a tre giorni) ma una tendenza che i modelli scientifici sembrano confermare su tutto il fronte. E con la siccità si accompagna anche la presenza di un caldo anomalo: da qui e martedì è previsto che anche in Umbria si superino spesso e in molte zone i trenta gradi. Insomma, è di nuovo estate, con tutte le conseguenze del caso.

"Anche oggi ci sarà un gran sole sull’Umbria con temperature massime simili estive e minime un po’ più fresche perché la colonna d’aria è abbastanza secca, la tramontana in attenuazione e la notte abbastanza lunga – spiega Umbria Meteo – Per quanto riguarda le proiezioni a lungo termine, nessuna ipotesi di precipitazioni serie almeno fino alla terza decade di ottobre, con clima secco e temperature sopra media".

Se da una parte in tanti pensano di trascorrere questo week end al mare o al Trasimeno, dall’altra i problemi per l’agricoltura sono notevoli. E’ stato già detto più volte che le piogge abbondanti di maggio e giugno hanno creato problemi ai vigneti (peronospora) e oliveti (problemi all’allegagione e mosca): i raccolti risulteranno alla fine dimezzati in molte zone della nostra regione. Ma adesso arriva il parere degli esperti proprio per la raccolta delle olive che va anticipata di due o tre settimane rispetto al normale proprio per colpa del caldo. Non sarà raro insomma se nel prossimo fine settimana molti olivicoltori inizieranno a raccogliere: le olive infatti sono disidratate, rischiano di cadere dalla pianta proprio perché piccole e ‘rinsecchite’. "Purtroppo però in questa annata agraria il comparto olivicolo – spiega Giulio Mannelli, presidente Aprol Umbria e vicepresidente Coldiretti Perugia – non è il solo ad essere penalizzato per colpa del clima: anche se con differenze territoriali, ugualmente in difficoltà risultano il settore vitivinicolo, causa peronospora, cerealicolo e foraggero (i prezzi di vendita si sono dimezzati, ma i costi sono rimasti gli stessi, ndr). Tutte motivazioni che ci hanno spinti come Coldiretti, a richiedere alla Regione di attivarsi per il riconoscimento dello stato di calamità naturale e per altri provvedimenti urgenti e straordinari".

Michele Nucci