“Cambellotti e l’Umbria“, la grande arte torna a San Gemini

Inaugurata oggi a San Gemini, la mostra "Cambellotti e l'Umbria - Tra dimensione terrena e celeste" celebra l'opera dell'artista Duilio Cambellotti, con 37 opere che toccano tutti i temi dell'artista, accompagnate da un catalogo e da un concerto.

“Cambellotti e l’Umbria“, la grande arte torna a San Gemini

“Cambellotti e l’Umbria“, la grande arte torna a San Gemini

Si rinnova a San Gemini la bella tradizione delle mostre d’arte che l’Ente Giostra dell’Arme propone da 21 anni, con la direzione di Pietro Zannori. Dopo aver celebrato, negli ultimi tempi, i grandi artisti del Novecento umbro, per questa edizione i due curatori Massimo Duranti e Andrea Baffoni hanno spostato l’attenzione sui grandi artisti italiani che in Umbria hanno lasciato impronte significative. Nasce così “Cambellotti e l’Umbria – Tra dimensione terrena e celeste“, mostra che si inaugura oggi alle 18.30 nella Sala dei Priori di Palazzo Vecchio dove si potrà ammirare fino al 15 ottobre, i feriali dalle 17 alle 23, i festivi con orario 10-13 e 15-24.

Duilio Cambellotti, hanno raccontato i curatori ieri a Palazzo Donini, è stato straordinario interprete della cultura novecentesca e ha saputo spaziare dalla pittura alla scultura, dalla grafica pubblicitaria al teatro. La scelta è caduta sulla sua arte per il rapporto privilegiato che ha avuto con l’Umbria: è l’unico artista vivente ad aver realizzato, nel 1926, una vetrata nel Duomo di Orvieto, per la Cappella del Corporale e nello stesso anno ha realizzato opere dedicate a San Francesco, con il ciclo pittore dei Fioretti francescani e del Cantico di Frate Sole (nella foto un’opera). Ma è stato anche grande amico del pittore Guido Calori che proprio a San Gemini ha un suo museo permanente. La mostra, realizzata in collaborazione con l’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti, raccoglie 37 opere che toccano tutti i temi dell’artista, con particolare attenzione ai soggetti francescani e ai bozzetti per la vetrata di Orvieto, riprodotta a grandezza naturale al centro dell’allestimento. Si articola nelle tre sale di Palazzo Vecchio e permette di entrare nel complesso mondo dell’artista, in vista anche dell’ottavo centenario francescano nel 2026.

L’esposizione è corredata da un catalogo di Gangemi Editore e l’inaugurazione delle 18.30 sarà seguita da un concerto nella Chiesa di san Nicolò con il quintetto Tritone 5, con musiche ispirate ai temi dell’evento.

Sofia Coletti