Cambio del regolamento

Foligno: polemiche sulla Consulta Protezione Civile, il Comune impone un coordinatore politico anziché un presidente e suscita critiche per mancanza di dialogo con le associazioni volontari.

Cambio del regolamento

Foligno: polemiche sulla Consulta Protezione Civile, il Comune impone un coordinatore politico anziché un presidente e suscita critiche per mancanza di dialogo con le associazioni volontari.

FOLIGNO "L’amministrazione ascolta..chi obbedisce e tace", tuona Foligno in Comune dopo quanto approvato a maggioranza in seconda commissione consiliare sulla Consulta delle associazioni di volontariato della Protezione civile. "La Consulta, organo di ascolto e di raccordo tra associazioni di volontariato e amministrazione comunale, non potrà più eleggere autonomamente il proprio presidente ma avrà un coordinatore di nomina politica – attacca Foligno in Comune –. Il motivo alla base della scelta a detta del sindaco? Garantire maggiore efficienza ad un organo che, secondo lui, ha peccato di inerzia, avendo invece spesso fatto le veci di una amministrazione a dir poco distratta. Rilanciamo le domande che ha fatto in aula il nostro consigliere Diego Mattioli: questa amministrazione crede davvero che l’imposizione di un coordinatore non eletto dai membri della Consulta sia la soluzione del problema? Non sarebbe invece più utile aumentare le risorse nel bilancio comunale per le associazioni di protezioni civile nelle quali operano centinaia di volontari e che al momento ammontano a 6mila euro annui suddivisi tra le cinque associazioni operanti nel territorio folignate? Non sarebbe stato forse più utile l’avvio di una fase di confronto con le associazioni stesse? Evidentemente no, il modello di partecipazione e di ascolto in mente alle destre che governano la città si basa sul tacitare ogni voce di potenziale dissenso".