Assisi, 10 gennaio 2025 – Sono passati otto secoli da quando San Francesco scrisse il “Cantico delle Creature”. Chiamato anche “Cantico di Frate Sole”, composto nel 1225, rappresenta un punto di riferimento imprescindibile della spiritualità francescana. “Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione”. Poi il rapporto fra uomini, il creato e la vita: “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba”. E’ anche una pietra miliare per la lingua italiana, il più antico testo in volgare italiano di cui si conosca l’autore tramandato sino a noi, con il codice 338, conservato nella Biblioteca del Sacro Convento di San Francesco in Assisi, che ne custodisce la più antica testimonianza.
Le celebrazioni per l’ottavo centenario prenderanno il via domani con due momenti tra San Damiano e il Vescovado, luoghi di composizione dello scritto al termine dei quali i rappresentanti della Conferenza della Famiglia Francescana e il vescovo renderanno omaggio ai resti mortali del Santo nella cripta della Basilica di San Francesco.
Domani, alle ore 10, a San Damiano, l’incontro celebrativo sarà presieduto da fra Francesco Piloni, ministro provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna. Ci sarà la lettura del testo “Compilazione di Assisi” sulla composizione del Cantico a San Damiano e una breve liturgia della Parola, un commento e i messaggi di fra Massimo Fusarelli, ministro generale dei Frati Minori, fra Carlos Alberto Trovarelli, ministro generale dei Frati Minori Conventuali e Tibor Kauser, ministro generale dell’Ordine Francescano secolare. La celebrazione continuerà poi al Santuario della Spogliazione, dove fra Simone Calvarese, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini del Centro Italia, guiderà la seconda parte della preghiera.
Anche qui saranno letti due stralci della “Compilazione di Assisi” inerenti proprio alle ultime due strofe del Cantico, composte al Vescovado. Dopo un breve commento e lo scambio della pace, si ascolterà poi il messaggio di suor Frances Marie Duncan, presidente della Conferenza francescana internazionale dei fratelli e delle sorelle del Terzo Ordine Regolare, di fra Amando Trujillo Cano, ministro generale del Terz’Ordine Regolare, di fra Roberto Genuin, ministro generale dei Frati Minori Cappuccini e infine del vescovo Domenico Sorrentino. Al termine della celebrazione, i rappresentanti della Conferenza della Famiglia Francescana e il vescovo renderanno omaggio ai resti mortali del Santo nella cripta della Basilica di San Francesco, con la deposizione di fiori.
“Celebrare il Cantico di Frate Sole significa celebrare il Creato in tutte le sue forme e imparare a custodirlo – dice il vescovo Sorrentino – Ma la sua forza, oltre che come inno di amore verso tutto ciò che ci circonda e primo poema della lingua italiana, sta nelle ultime due strofe sul perdono e sulla morte. Proprio quest’ultima parte, che il Poverello ha composto quando era ospite del vescovo Guido II in Episcopio, ha un’evidente attualità su cui riflettere perché porta un messaggio di pace, di riconciliazione, di misericordia”.