Perugia, 5 ottobre 2016 - Ci sono ancora una sessantina di insegnanti umbri delle superiori, molti dei quali assunti in ruolo con la fase «B» della ‘Buona scuola’, che non hanno potuto disfare la valigia.
Sono i professori che per colpa del ‘cervellone’ ministeriale sono stati destinati a sedi fuori regione, pur essendoci posti liberi nella provincia di appartenenza. Aspettano da mesi notizie relative all’assegnazione provvisoria di riavvicinamento in Umbria, ma fino a ieri dall’ex Provveditorato non è arrivata nessuna notizia. E i disagi non mancano. Luisa insegna matematica. A lei la lotteria del Miur ha destinato una cattedra in Toscana.
Dal 12 settembre si sobbarca 200 chilometri al giorno perché la sera deve tornare a casa dai suoi bambini. Ma ci sono decine di insegnanti che come Luisa hanno chiesto la mobilità e sono in attesa delle cattedre disponibili dall’organico di fatto. Alcuni hanno optato per l’aspettativa senza stipendio, altri vivono in albergo perché nell’incertezza non possono neanche affittare una casa. Per loro dovrebbero arrivare spezzoni di ore che vengono unite, posti liberi per aspettative, part-time o per il sostegno.
«Sono posti – spiega Susanna Costantini segretaria provinciale dello Snals – che a giugno non vengono inseriti nella “contabilità” dell’organico, quindi non sono disponibili da subito per i trasferimenti. Di solito – prosegue la sindacalista – l’assegnazione provvisoria viene concessa per un anno scolastico e se ci sono esigenze familiari. La risposta la danno ad agosto, invece quest’anno la stiamo ancora aspettando. Questi ritardi causano gravi disagi agli insegnanti coinvolti, ma anche alle scuole che praticamente non possono contare su un organico a regime».
Intanto alle superiori regna il caos: mancano i professori, molte ore sono rimaste scoperte, l’Usr con due mesi di ritardo sulla tabella di marcia non ha potuto ancora procedere alla stipula delle supplenze annuali, perchè non ha finito le operazioni relative alle cosiddette assegnazioni provvisorie. Molti genitori lamentano che l’orario delle lezioni non è ancora definitivo e durante la settimana, a un mese dall’inizio della scuola, capita che manchino all’appello anche due insegnanti.
Bufera anche per il sostegno. Lunedì (15,30) alla sala Sant’Anna di viale Roma i docenti trasferiti fuori regione illustreranno le criticità dovute alla carenza di posti di sostegno in organico di diritto stabili, a scapito di quelli in deroga (precari).