REDAZIONE UMBRIA

“Capitale italiana dell’arte contemporanea“. Todi punta al titolo dopo l’audizione a Roma

Todi in lizza per diventare Capitale italiana dell'arte contemporanea nel 2026. Ottimismo e attesa per il verdetto del ministro della Cultura il 31 marzo.

“Capitale italiana dell’arte contemporanea“. Todi punta al titolo dopo l’audizione a Roma

Todi in lizza per diventare Capitale italiana dell'arte contemporanea nel 2026. Ottimismo e attesa per il verdetto del ministro della Cultura il 31 marzo.

Dita incrociate per la candidatura di Todi a “Capitale italiana dell’arte contemporanea“ per il 2026. Il verdetto si saprà giovedì 31 quando il ministro della Cultura Alessandro Giuli annuncerà ufficialmente alle 10.30 la città vincitrice del prestigioso titolo tra le cinque finaliste (con Todi sono in lizza Carrara, Gallarate, Gibellina e Pescara). Ma di certo nella città umbra si respira un clima di grande ottimismo e di sensazioni molto positive dopo l’audizione che si è svolta ieri nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura per la presentazione del progetto di candidatura. Todi è stata ascoltata per ultima, dalle 16 alle 17, con la delegazione formata dal sindaco Antonino Ruggiano, da Marco Tonelli, curatore artistico del dossier e da Elisa Veschini (nella foto) che hanno illustrato il dossier “Ponte contemporaneo“ con le sue 60 pagine articolate in azioni che vanno dalla riqualificazione di spazi architettonici e aree verdi alla realizzazione di eventi a tema con grandi artisti.

La giuria – è la sensazione comune – ha molto apprezzato la presentazione "empatica" di Todi con il riconoscimento di progetto realistico, austero nel budget e quindi assolutamente credibile e sostenibile. La delegazione tuderte ha rispettato nei tempi i 30 minuti a disposizione mentre la giuria non ha utilizzato tutta la mezz’ora rimanente per fare domande e chiedere spiegazioni lasciando ulteriore spazio a Todi. Al termine dell’audizione il sindaco Ruggiano ha mostrato grande soddisfazione: "Abbiamo portato l’Umbria al Ministero della Cultura, perché quella di Todi è una candidatura collettiva – ha detto –, di un’intera regione, di un mondo fatto di fondazioni, associazioni, università e comuni: una grande spinta in cui ci sentiamo protagonisti di un percorso che speriamo ci vedrà premiati". Non resta che attendere...

Sofia Coletti