Capodanno a Palazzo Mauri e al chiostro di San Nicolò: i ristoratori insorgono e chiedono spiegazioni al comune. Due feste differenti a cui hanno partecipato centinaia di persone, riunite per la cena dell’ultimo dell’anno organizzata da due soggetti privati, al piano terra della biblioteca di palazzo Mauri e all’interno delle sale del Chiostro di San Nicolò, concesse a titolo oneroso dal comune di Spoleto, proprietario degli immobili. Alcuni ristoratori parlano di "concorrenza sleale", ma l’iniziativa ha sollevato proteste anche da parte di alcuni cittadini. Chi presenta un libro in biblioteca paga come chi organizza una cena? Già dal 2014 i "gioielli" storico-architettonici di Spoleto sono disponibili in affitto per chiunque voglia organizzare eventi, manifestazioni, esposizioni, ricevimenti, feste e matrimoni ed il tariffario prevede una differenziazione di costi tra le associazioni no profit e le attività a scopo di lucro o soggetti privati. Sulle due feste di Capodanno interviene anche Confcommercio, sollecitata da alcuni operatori nel settore della ristorazione. "Avevo già espresso le mie perplessità all’amministrazione prima di Natale – afferma il presidente Confcommercio Spoleto Tommaso Barbanera – si tratta di una questione di opportunità. È chiaro che anche tutti i ristoratori spoletini la sera di Capodanno hanno registrato il tutto esaurito, ma ci poniamo la domanda: Un’associazione può organizzare una cena con centinaia di persone in un palazzo di proprietà pubblica? In estate chiediamo al Comune di controllare che gli organizzatori delle sagre rispettino tutte le disposizioni previste dai regolamenti e la stessa cosa dovrebbe essere per questo genere di iniziative, tanto più se vengono organizzate all’interno di immobili di proprietà pubblica con un determinato valore storico artistico".
A chiamare in causa l’amministrazione comunale sull’autorizzazione di veglioni molto grandi già prima di Capodanno era stato anche Sandro Zengoni, titolare dell’omonimo ristorante. "Questo genere di iniziative – fa notare il ristoratore spoletino – toglie lavoro a chi paga regolarmente ogni anno diverse migliaia di euro di Imu e Tari ed ora deve anche fare i conti con gli aumenti dei costi di luce e gas, ma continua con professionalità ad offrire un importante servizio al territorio". Zengoni parla anche come membro della commissione di vigilanza dello spettacolo e chiede il massimo rispetto delle regole soprattutto in caso di spazi di proprietà pubblica.