REDAZIONE UMBRIA

Caro-prezzi, in pericolo l’Emporio dei bimbi

"Il costo dei rifornimenti è raddoppiato e temiamo che l’impennata del materiale scolastico non ci permetta di riaprire a settembre"

Il folle caro-prezzi a cui si continua ad assistere, anche su beni di prima necessità, rischia di abbattersi in maniera devastante sulle fasce più deboli della popolazione. "Temiamo di non riuscire a riaprire l’Emporio dei bambini a settembre, in concomitanza con la ripresa delle scuole. Il costo dei rifornimenti è raddoppiato, ma le donazioni che ci permettono di svolgere la nostra attività sono sempre le stesse e comunque non aumentano di certo in proporzione alle spese che dobbiamo sostenere".

A lanciare l’allarme è Antonella Catanzani, coordinatrice dell’Emporio dei bimbi della San Vincenzo de Paoli, struttura che assiste attualmente circa 450 bambini di famiglie in difficoltà economiche. Una novantina i bimbi ucraini, in fuga dalla guerra, che di recente si sono aggiunti a quelli seguiti dall’Emporio. "Settembre, da sempre, è il nostro mese più critico - spiega Catanzani –. Solitamente tra un terzo e un quarto delle spese dell’anno si concentrano proprio a settembre, per l’inizio delle scuole: i bambini hanno bisogno di libri, quaderni, zaini, grembiuli, penne, matite, colori e quant’altro. Non so se quest’anno ce la faremo. Già adesso i rifornimenti costano il doppio e se a settembre ci saranno rincari anche sul materiale scolastico per noi sarebbe impossibile garantire le forniture. Ad oggi il costo dei prodotti alimentari per bambini è raddoppiato: latte, biscotti, merendine, succhi di frutta, omogeneizzati; così come quello dei prodotti per l’igiene: saponi, dentifrici, shampoo, bagnoschiuma, creme idratanti. A fronte di questo, le nostre disponiblità sono più o meno le stesse. E se i rincari riguarderanno anche il materiale scolastico, per noi sarà impossibile andare avanti. Temiamo, appunto, di non poter riprendere l’attività dopo la pausa estiva". E intanto come si fronteggia il caro-prezzi per una struttura che ha la solidarietà come primo obiettivo? "Stiamo pensando, anche se a malincuore, ad un sistema che ci permetta di diminuire i singoli rifornimenti – continua la coordinatrice dell’Emporio –. Distribuiamo i prodotti alle famiglie attraverso un punteggio, che varia secondo il numero di minori e l’Isee del nucleo familiare, che per i nostri assistiti non supera mai i 3mila euro. Quindi più sono i figli e più è basso l’Isee e maggiori sono i punti a disposizione. Stiamo valutando di aumentare i punti necessari per un singolo prodotto". Le famiglie avvertono questa nuova emergenza? "Cominciano ad averne una chiara percezione, ma credo che dopo l’estate toccheremo con mano tutta la gravità di quanto sta accadendo".

Stefano Cinaglia