Perugia, 25 settembre 2014 — ERANO «MAGHEGGI», ma sono stati scoperti: sulla scorta di presunti accordi con alcune società sportive (in prevalenza del territorio provinciale perugino) per contratti pubblicitari con importi «gonfiati», una cartomante residente a Passignano sul Trasimeno avrebbe sottratto al fisco, raggirandolo, oltre ottocentomila euro. A lei peraltro facevano capo tre call center attivi a Perugia.
E’ QUESTO il singolare esito di una verifica portata a termine dagli uomini della Guardia di finanza del capoluogo regionale. Accertate le violazioni, la donna è stata denunciata e contestualmente è stato disposto il sequestro preventivo dei beni nella sua disponibilità, come garanzia del recupero delle somme che si ritengono illecitamente sottratte all’erario.
POTENDO CONTARE sulla collaborazione delle operatrici addette ai centralini e utilizzando numerazioni telefoniche speciali, la cartomante del Trasimeno avrebbe fornito svariati servizi telefonici, in particolare previsioni del futuro con particolare riferimento all’ambito professionale e lavorativo in genere, ma anche lettura di tarocchi e simili. Tutta questa attività veniva promossa anche attraverso messaggi pubblicitari divulgati sulle emittenti locali e su striscioni o cartelli pubblicitari in occasione di particolari eventi nel territorio perugino.
ALLO SCOPO di evadere il fisco — secondo quanto risulterebbe dalle verifiche via via effettuate dalla Guardia di finanza nel corso dell’indagine — la cartomante avrebbe utilizzato fatture false: la donna infatti si sarebbe accordata con alcune società sportive, perlopiù dilettantistiche, dalle quali, in cambio di esigue prestazioni pubblicitarie, si sarebbe fatta rilasciare fatture dall’importo notevolmente «gonfiato». Con questo sistema illegale, così come accertato dalle «Fiamme Gialle» del gruppo di Perugia che hanno condotto le verifiche, attraverso l’utilizzo di fatture false per oltre un milione e mezzo di euro avrebbe sottratto a tassazione reddito imponibile per oltre 800.000 euro.
TRA I BENI che in seguito all’operazione sono stati sequestrati alla donna figurano un immobile situato proprio a Passignano sul Trasimeno, partecipazioni societarie e oltre 200.000 euro nei conti correnti che sono risultati essere a lei intestati.