REDAZIONE UMBRIA

Case di riposo e bilanci: "Vanno riviste le tariffe"

Gli enti chiedono alla Regione di accelerare le trattative sulle convenzioni "Le rette attualmente applicate non sono sufficienti a pareggiare i costi".

Case di riposo e bilanci: "Vanno riviste le tariffe"

PERUGIA

Tariffe eque e sostenibili: è quanto chiede alla Regione il Coordinamento delle Residenze Protette dell’Umbria. Istanza che sembra essere stata recepita. "Il confronto avuto nella riunione del tavolo tecnico con l’assessorato regionale – scrivono Opere Pie Donini, Fondazione Fontenuovo, Fondazione Creusa Brizi Bittoni, Fondazione Sodalizio San Martino, Fondazione Casa Serena, Opera Pia Bartolomei Castori e Residenza protetta San Giovanni Bosco – ha rappresentato un concreto progresso, creando il presupposto per una auspicata, rapida e soddisfacente, conclusione della fase di rideterminazione delle rette. Persiste però una forte preoccupazione a causa dell’iter eccessivamente lungo che ha caratterizzato l’aggiornamento delle tariffe. Questo processo prolungato ritarda l’entrata in vigore delle nuove tariffe mentre quelle attualmente applicate non sono sufficienti a pareggiare i costi, e di conseguenza può risultare incompatibile con le esigenze amministrative e operative degli enti gestori, a meno che non si preveda un’applicazione almeno parzialmente retroattiva dell’adeguamento. Dal canto loro gli enti hanno accelerato la formalizzazione di un coordinamento istituzionale che a breve sfocerà nella formale costituzione della federazione regionale di una associazione nazionale di categoria alla quale già da tempo partecipano alcune strutture umbre ed altre si propongono di aderire sino a raggiungere un pieno grado di rappresentatività del totale delle strutture operanti in entrambe le Asl umbre. E’ stato infatti ritenuto di estrema importanza strutturare una formale interlocuzione con tutte le istituzioni pubbliche che operativamente sono interessate dal servizio assicurato ad anziani non autosufficienti. L’auspicio – conclude il Coordinamento – è che cessi il protrarsi della riscontrata mancanza di una disponibilità al dialogo costruttivo e di un impegno concreto da parte dei decisori politici".

"L’attuale tariffa di riferimento non tiene conto delle esigenze reali delle strutture che si trovano a fronteggiare costi operativi in costante aumento. Inoltre, la promessa applicazione di nuove tariffe dal gennaio 2023, che non ha ancora avuto seguito, e il successivo rinvio al 21 aprile 2024, evidenziano un’;incertezza normativa e amministrativa che non può più essere tollerata".

Silvia Angelici