PERUGIA - La Giunta Regionale ha approvato in via preliminare il disegno di legge che modifica la legge regionale in materia di edilizia residenziale sociale, scardinando quelli che erano alcuni paletti imposti dal centrodestra. L’iniziativa, promossa dall’assessore alle Politiche abitative Fabio Barcaioli, "punta a rendere più accessibili gli alloggi pubblici, aggiornando la normativa alle recenti evoluzioni giuridiche e alle esigenze sociali emerse."
Nei fatti viene abolita la norma che chi domanda un alloggio risieda ininterrottamente in Umbria per almeno cinque anni: ora basteranno 12 mesi di residenza con sei mesi nel territorio comunale. Abolizione del divieto di possedere immobili all’estero poiché la normativa attuale esclude dalla graduatoria chiunque sia proprietario di un’abitazione all’estero, senza considerare il valore dell’immobile.
La proposta di modifica prevede che venga effettuata una valutazione più equa del valore e della reale disponibilità dell’immobile, per evitare penalizzazioni ingiustificate. Attualmente inoltre la legge prevede che nessun membro della famiglia possa avere precedenti penali per accedere a un alloggio popolare. Con la riforma, il requisito dell’incensuratezza sarà limitato al solo richiedente diretto e non riguarderà i reati minori. Tuttavia, il requisito resterà valido per i reati associativi e quelli di particolare gravità. Questo per evitare che un’intera famiglia venga penalizzata per le azioni di un singolo componente.
Il disegno di legge sarà ora sottoposto all’iter legislativo previsto, con il coinvolgimento delle commissioni competenti e con il contributo delle forze politiche interessate, per arrivare alla sua approvazione definitiva nel pieno rispetto dei diritti di tutte le cittadine e dei cittadini umbri.