
Caso-Cospito, perquisizioni anche in Umbria
di Luca Fiorucci
Sono state effettuate anche in Umbria le perquisizioni degli investigatori della Digos, disposte dalla Procura di Roma, nei confronti di persone ritenute vicine al pianeta anarchico insurrezionalista. L’attività è stata disposta nell’ambito delle indagini relative alle manifestazioni che, nei giorni scorsi, si erano svolte a Roma, davanti alla sede Rai e fuori dal teatro Argentina, dove era stato anche interrotto uno spettacolo. Manifestazioni che avevano provocato anche degli scontri con le forze dell’ordine e che erano motivate dalla volontà di esprimere solidarietà nei confronti di Alfredo Cospito, figura di spicco della Federazione anarchica informale, detenuto in regime di 41 bis e protagonista di un estremo sciopero della fame che si protrae da oltre 4 mesi.
Gli agenti della Digos, secondo quanto è stato possibile appurare, hanno perquisito anche un circolo anarchico Folignate, dove è stato sequestrato diverso materiale, ora al vaglio degli inquirenti. In una chat riconducibile al circolo folignate, era comparso anche un messaggio ritenuto di minacce nei confronti del procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, in seguito alla sua audizione alla commissione Giustizia del Senato, nel corso della quale Cantone aveva sottolineato il rilievo dell’ordinanza emessa dal suo ufficio per determinare il carcere duro a carico di Cospito. L’esponente anarchico, infatti, è tra gli indagati dell’inchiesta denominata Sibilla, che ipotizza un’attività eversiva svolta attraverso la pubblicazione del giornale Vetriolo. Con lui sono indagati altre cinque persone. Il 14 marzo è prevista l’udienza davanti al Tribunale del Riesame per le misure cautelari disposte dal gip di Perugia il 21 novembre 2021. Sulla pubblicazione “aperiodica“ erano comparsi alcuni scritti di Cospito, entrato in contatto con gli ambienti anarco insurrezionalisti umbri, in seguito a un periodo di detenzione comune, nel carcere di Terni, con un esponente umbro, coinvolto in una precedente inchiesta della Procura perugina e poi destinatario di una custodia cautelare ai domiciliari (poi revocata) in questa ultima indagine. Oltre agli iscritti, le indagini avevano evidenziato il rischio di infiltrazioni eversive in movimenti di protesta che, in quel periodo, si stavano organizzando intorno e contro le misure anti covid. Un rischio che, anche ieri, il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, in audizione ieri alla commissione Affari costituzionali del Senato.