Torna all’antica bellezza l’affresco di Castel d’Arno a Pianello, inaugurato ieri dopo un prezioso restauro realizzato grazie all’Art Bonus. L’opera si trova sulla controfacciata dell’arco d’ingresso del Castello, rappresenta una Madonna con Bambino tra le sante Lucia e Caterina d’Alessandria ed è attribuibile al pittore perugino Giovanni Battista Caporali. Era in condizioni di degrado per i gravi danni subiti con il terremoto del 1984 e per l’incuria che avevano fatto perdere il volto e il busto della Madonna e del Bambino e gran parte dello sfondo. Gli agenti atmosferici avevano poi causato esfoliazioni e alterazioni cromatiche. La sua rinascita è stata festeggiata con un’affollata cerimonia con l’assessore comunale con delega all’Art Bonus, Francesco Zuccherini che ha parlato di "un intervento che va nella direzione della valorizzazione di centri che, pur essendo meno conosciuti, rappresentano un valore aggiunto. Così possiamo riscoprire eccellenze nascoste ma reali. Art Bonus è strumento che funziona in tutta la città, a favore del suo patrimonio storico-artistico diffuso".
Un ringraziamento speciale è andato alla generosità del mecenate Antonello Palmerini, che ha finanziato il recupero in ricordo di Fausto Santucci, cittadino attivo e legato al territorio dell’Arna. Presenti la vedova Roberta Fiorucci, e i figli Damiano e Simone Santucci. Palmerini ha spiegato di tenere molto a questo restauro perché fonde "il recupero storico di un’opera e la celebrazione del ricordo di un amico e compagno di scuola e nel lavoro". Il restauro è stato realizzato da Rui Sawada che ha spiegato l’intervento di conservazione per sanare le lesioni causate dal terremoto e di come l’integrità dell’immagine sia stata recuperata stuccando grandi lacune e utilizzando le tecniche specifiche del restauro come il rigatino. Secondo il Rup Stefano Barcaccia l’opera fu realizzata nel castello perché nel 1578 l’Ordine dei Cavalieri di Malta acquisì la chiesa e regalò alla comunità la raffigurazione con Santa Caterina d’Alessandria, protettrice dell’Ordine.