
"Vogliono insabbiare le frasi del Capo di gabinetto"
PERUGIA – "Stiamo assistendo a qualcosa di inaccettabile per la democrazia nella nostra città. Qualcosa senza precedenti. Un tema delicato e doloroso come quello delle foibe verrà trattato – come anticipato dalla presidente del Consiglio comunale, Elena Ranfa (foto) in una precipitosa conferenza dei capigruppo – con opacità, senza confronto pubblico e senza lasciare alcuna traccia ufficiale. La maggioranza ha infatti deciso di chiudere le porte, di negare lo streaming, di evitare registrazioni e perfino omettere il verbale. Un silenzio assordante, che sa di censura". È quanto affermano i consiglieri di opposizione di centrodestra a Palazzo dei Priori che hanno presentato un ordine del giorno sulle "gravi affermazioni attribuite al Capo di Gabinetto della sindaca Ferdinandi, Andrea Ferroni, che avrebbe inneggiato a Tito, il dittatore jugoslavo responsabile della morte di migliaia di italiani nelle foibe. Di fronte a un fatto tanto grave ci saremmo aspettati una posizione chiara, una presa di distanza netta. Invece, nulla. Nessuna risposta, solo il tentativo di insabbiare la questione". L’opposizione, infatti, ha ripubblicato un paio di post di Ferroni risalenti al 2023 e ad anni precedenti quando non assolveva l’incarico in questione. "A rendere tutto ancora più grave – continua il centrodestra – è l’ambiguità che avvolge il ruolo in questione all’interno dell’amministrazione. L’assessore in Consiglio ha dichiarato che un Capo di Gabinetto non esiste, non è previsto nell’organigramma ufficiale e non risulta negli atti di indirizzo. Tuttavia, sul sito del Comune questa figura viene indicata chiaramente come ‘Capo di Gabinetto’. C’è o non c’è? Con quale incarico e legittimità?".