Daniele Cervino
Cronaca

Centro infanzia di Case Bruciate, cantiere fermo e responsabilità

Perugia, scongiurare un’altra incompiuta

Daniele Cervino, responsabile de La Nazione Umbria

Daniele Cervino, responsabile de La Nazione Umbria

Qui dove giocavano i bambini, ora c’è un cantiere. In questo ampio spazio di Case Bruciate, che ospitava due asili e una materna poi demoliti per costruire un nuovo plesso più sicuro e tecnologico a Perugia, ora ci sono ruspe e lavori fermi. Scheletri di ferro. Questa mega opera voluta dall’ex giunta Romizi si è arenata e rischia di non riprendere più perché l’impresa che si è aggiudicata l’appalto «è irreperibile». Quegli interventi - nel giusto intento dei promotori - avrebbero trasformato e portato nuova linfa al quartiere. Ma oggi rischiano di farlo sprofondare consegnando alla città un altro immobile fantasma. E questo non è accettabile e va scongiurato.

Perugia rischia di ritrovarsi con una nuova incompiuta. La costruzione del Centro per l’infanzia nell’area di Case Bruciate si è fermata bruscamente subito dopo la demolizione del vecchio edificio. L’impresa che si è aggiudicata l’appalto «non ha più risposto» e il Comune di Perugia è stato costretto a interrompere il rapporto contrattuale richiedendo l’anticipazione di 450mila euro. I fondi a disposizione per demolizione e costruzione della struttura erano pari a circa 3 milioni di euro, di cui 2,7 assegnati dal Pnrr. E ora il rischio è di perdere quelle risorse, dato che i tempi sono contingentati. I lavori dovevano terminare ad aprile di quest’anno. Una corsa contro il tempo per evitare quello che i residenti e commercianti già chiamano «disastro».

Perché se non dovessero davvero riprendere i lavori, di disastro si tratterebbe per tutta la zona. Per due grandi motivi. Il primo, riguarda lo spopolamento di gente e servizi. La vecchia struttura demolita nel 2023 ospitava la materna Lampada Magica, oltre ai nidi Aquilone e Pinocchio. Famiglie, bambini e insegnanti che vivevano il territorio e i locali. E adesso? Un’altra tegola per i commercianti, costretti a perdere clientela. Ma c’è un’ombra che spaventa ancora di più: la delinquenza. Perché - come ha affermato il nuovo questore di Perugia Dario Sallustio - «spazi vuoti attirano criminali». E un’area del genere, lasciata all’abbandono, a ridosso della stazione, sarebbe molto appetibile per malintenzionati e spacciatori. Ma allora, di chi sono le responsabilità? L’appalto se lo è aggiudicato nel 2023 un’impresa di costruzioni con sede in provincia di Caserta, che ha superato per punteggio la concorrenza di due società di Perugia. Ma viene da chiederci, quali sono stati i criteri fissati dal bando per un progetto così imponente e importante? E ancora: quali parametri tecnici qualitativi in più la ditta campana ha offerto rispetto a quelle locali? Intanto il legale rappresentante «continua a negarsi al telefono, via email e pec». Sparito. Restano i dubbi e le paure per il futuro del nuovo asilo e di tutto il quartiere. Sollecitiamo chi governa a provvedere a risolvere la situazione, impegnandosi affinché l’opera non resti incompiuta.