
Centro Riabilitazione di Trevi a Rischio, Incontro tra Sanità Umbra e Amministrazione Comunale
TREVI – Il Centro di Riabilitazione di Trevi, eccellenza della sanità Umbra, rischia di dover fare un passo indietro. Già la struttura lavora attualmente ’a mezzo servizio’ e ora questo ulteriore rischio va assolutamente evitato.
Dai mesi caldi della pandemia ad oggi, il Centro vede attivi solo due reparti, a quanto sembra per mancanza di personale. Una situzione che si ripercuote sugli ospiti: di 38-40 posti disponibili il Centro ne ospita solo la metà. E questo a fronte con pazienti che arrivano, o comunque fanno richiesta, anche da fuori regione. Ma l’attenzione è alta anche per un’altra vicenda, la chiusura, oltre tre anni, della piscina riabilitativa della struttura sanitaria complessa di Riabilitazione Intensiva Neuromotoria di Trevi. Piscina al momento fuori uso ma sul conto della quale i vertici dell’Usl2, presenti alla cerimonia di intitolazione della Casa di Comunità di Trevi al professor Luciano Casciola, avevano fornito assicurazioni circa gli interventi strutturali di manutenzione della vasca, delle docce e di quanto altro necessario per consentire la riapertura della piscina non oltre l’inizio dell’autunno. Da quella data, era il 23 marzo scorso, niente è cambiato perché dell’inizio dei lavori non c’è traccia. Un ritardo dovuto al fatto che i due bandi di gara banditi per effettuare i lavori, sono andati entrambi deserti. Tutto questo a danno dei cittadini con patologie ortopediche e post-traumatiche i quali, oltre a doversi recare in altre realtà,si trovano a sostenere costi piuttosto onerosi. Della chiusura dei reparti e della piscina del Centro Riabilitazione si parlerà nel corso dell’incontro promosso per domani tra i vertici della sanità umbra e l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ferdinando Gemma.
C.Lu.