Perugia, 20 gennaio 2022 - E’ imbarazzante trovarsi davanti al "Centro salute" della Asl 1 in via XIV Settembre. Visto lo stato del palazzo, che è davvero indecoroso, viene da chiedersi se là dentro l’Azienda riesca ancora a garantire agli utenti prestazioni socio-sanitarie di qualità. Sui cartelli sbiaditi dal tempo si apprende che l’ex Dispensario (come lo chiamavano i perugini) si occupa di diversi servizi, dall’attività di consultorio alle vaccinazioni. Di certo, l’immagine esterna dello stabile è inquietante, come ipotizzare funzionalità e comfort dei servizi, requisiti minimi per una struttura vocata alla salute e alla prevenzione? Che dire infatti degli ingressi sormontati da due impalcature di protezione? Come giustificare la facciata che cade a pezzi, una parte del tetto imbarcata (a fine estate durante un acquazzone intervennero i vigili del fuoco per la messa in sicurezza) e alcune finestre sbarrate perchè il legno delle persiane è a rischio?
Per non parlare della sporcizia, delle erbacce, del selciato sconnesso del piano terra. I cittadini protestano. I sindacati della sanità incalzano e chiedono di cambiare passo.
Fabio Pagliaccia dirigente del servizio attività tecniche della Asl 1, proprietaria dell’edificio, chiarisce quali sono le intenzioni dell’azienda: "L’immobile – spiega Pagliaccia – doveva essere oggetto di alienazione in funzione della realizzazione della Casa della Salute a Monteluce, operazione che poi si è bloccata per la difficoltà del Fondo immobiliare. L’Asl aveva già firmato il contratto preliminare d’acquisto e visto il trasloco imminente si è pensato che sarebbe stato inutile intervenire su via XIV Settembre. Nel frattempo si era fatto avanti anche il Comune nell’ambito del progetto per la cittadella giudiziaria, ma l’interesse del Municipio è venuto meno negli anni. Ora le ipotesi da valutare sono due: quella al tavolo con la Regione per capire se può ripartire l’operazione Monteluce (entro febbraio sapremo l’esito della trattativa), oppure, in caso contrario, provvederemo al recupero dell’ immobile. Lo faremo con i Fondi del Pnrr. stante un progetto di massima che va da un minimo di tre milioni ad un massimo di 5. Intanto, previo parere della Soprintendenza, saranno messe in sicurezza le gronde, in modo da rimuovere le due impalcature a protezione degli ingressi".