REDAZIONE UMBRIA

Centrodestra: analisi della sconfitta: "Stessi errori fatti alle ’comunali’. La sanità il nostro punto debole"

Marco Squarta (Fratelli d’Italia): "Umbria storicamente rossa, quando si compatta diventa difficile. Romizi candidato? Col senno di poi si potevano fare altre scelte, ma i sondaggi erano buoni".

Centrodestra: analisi della sconfitta: "Stessi errori fatti alle ’comunali’. La sanità il nostro punto debole"

Marco Squarta, europarlamentare umbro di Fratelli d’Italia

Marco Squarta, la domanda è sempre la stessa: perché avete perso le elezioni?

"Abbiamo fatto gli stessi errori compiuti in alcuni Comuni alle amministrative: non siamo stati in grado di comunicare quanto di buono abbiamo fatto. Ci siamo messi in moto troppo tardi".

Solo questo?

"Beh no, aggiungo che l’Umbria è una regione storicamente rossa e quando la sinistra trova modo di ricompattarsi come in questa occasione o come in quella di Perugia, la battaglia si fa difficile per noi".

Poi però c’è il tallone di Achille della Sanità.

"Gli umbri hanno avuto la percezione negativa del nostro lavoro su questo ambito. C’era ancora da fare, è vero. Ma molte delle magagne che ci ha lasciato la sinistra le avevamo sistemate. Alla gente però poco importa che la sanità sia un problema ovunque, che riguardi cioè anche le altre regioni: vuole risposte nel proprio territorio. Ecco, credo che bisognava ascoltare meglio i cittadini, capire meglio le loro esigenze, stare di più in mezzo a loro. E ora è necessario fare un bagno di umiltà".

Magari la sostituzione dell’assessore Luca Coletto a metà legislatura poteva essre un segnale, non trova?

"Sì, credo che a metà legislatura andava fatto un ‘tagliando’ In Giunta. Noi in verità lo chiedemmo apertamente. Fare però un rimpasto a un anno dal voto, come venne ipotizzato, sarebbe servito a poco".

Veniamo al suo partito, Fratelli d’Italia: il risultato non è stato molto positivo, sia sincero.

"Si può fare sempre meglio e in questa occasione si poteva fare di più, certo. Ma va detto che FdI alle regionali, tranne che in Lazio, raccoglie sempre un consenso più contenuto rispetto ad altre consultazioni elettorali. Da parte nostra abbiamo messo in campo i migliori candidati e le risposte sulle preferenze ci sono state. Direi che l’intera coalizione è stata penalizzata dal fatto che una parte del nostro elettorato non è andato a votare. Su questo dovremo riflettere".

E perché non si sarebbe recato alle urne secondo lei?

"Perché forse deluso principalmente dalla Sanità"

Lei immagino sia tra coloro che voleva candidare Andrea Romizi come presidente...

"Mah, guardi... Col senno di poi potevano essere fatte forse altre scelte. Ma il momento politico che stavamo attraversando era tale che si è deciso di percorrere quella strada. E lo abbiamo fatto in maniera condivisa".

Si spieghi meglio.

"Ci sono stati esempi in cui si è deciso di non candidare un amministratore che aveva già fatto un mandato e si è perso. Cito la Sardegna per tutti. Ma aggiungo che i sondaggi davano un testa a testa tra noi e il centrosinistra, quindi perché avremmo dovuto cambiare?".

E la scelta di imbarcare Stefano Bandecchi in coalizione come ha influito?

"Quello è stato un accordo nazionale. Ma prima di esprimermi dobbiamo analizzare più approfonditamente i numeri".

Infine, secondo lei nel peso della sconfitta c’è anche la vicenda del tartufo-gate?

"Sinceramente non credo".

Michele Nucci