
Ceri, a Gubbio esplode la festa La città si tinge di giallo, azzurro e nero E torna lo spettacolo di forza e fede
Una città in festa si appresta a vivere oggi, come avviene da secoli, il 15 maggio di ogni anno, la Festa dei Ceri. Orgogliosa di condividere le emozioni, le suggestioni, lo spettacolo di forza e di fede che emerge tra i colori di una manifestazione espressione dell’identità e della cultura di un popolo che attraverso i Ceri di S.Ubaldo, S.Giorgio e S.Antonio esprime il suo atto di amore e devozione al proprio Patrono. "E anche se il sole non c’è – sono le parole del Vescovo Luciano Paolucci Bedini – la festa ha il suo sole, che dall’alto veglia sovrano e attende l’omaggio dei suoi figli. Il sole di Ubaldo, santo figlio di questa terra e premuroso padre di questo popolo". Il centro storico si tinge presto di giallo, azzurro e nero, i colori delle divise dei ceraioli, riferimento alla mantellina del Santo issato sul proprio Cero, mentre i "tamburini" (ore 5.45) svegliano il I° e 2° Capitano, Luca Cecchetti e Roberto Pierotti, il trombettiere Marco Tasso (per loro divise di stile napoleonico), l’Alfiere Francesco Rossi, i ’capodieci’ Corrado Fumanti, Euro Bellucci e Riccardo Martiri. Alle 6.45 la visita al cimitero tra rimpianto, affetto e gratitudine ed alle 7.30 la messa del cappellano Don Mirko Orsini nella chiesa di San Francesco della Pace, detta anche dei "Muratori". A seguire, l’estrazione dal bussolo dei Soci dell’Università dei Muratori, depositaria per tradizione della Festa, del primo e secondo Capitano per il 2025 (2024 Eric Nicchi e Fabio Mariani). A seguire il trasferimento delle statue dei Santi nel salone dell’arengo del Palazzo dei Consoli ed alle 9,30, dopo la distribuzione del "mazzolin dei fiori",un richiamo alla primavera, partenza da borgo Santa Lucia della sfilata generale fino a Piazza Grande dove alle ore 11 preceduta dalla solenne investitura del Primo Capitano, la spettacolare "alzata" quando, sotto la guida dei capodieci, i Ceri, dopo il lancio delle "brocche" da parte dei Capodieci assumono la posizione orizzontale, sotto la spinta di mille braccia e sguardi che strabuzzano ammirazione e sorpresa, salutati dal suono del campanone e dall’applauso di una piazza gremita. A seguire la "mostra" per le vie della città prima della sosta in Via Savelli della Porta, Alle 16.15 primi Vespri per S. Ubaldo in Cattedrale da dove, alle 16.45, parte la processione guidata dal Vescovo con la statua e la reliquia del Patrono fino in cima a via Dante (calata dei Neri). L’incontro con i Ceri in attesa, la benedizione e, alle ore 18, l’inizio della corsa finale che tra "calate", falsipiani, salite, birate, l’ascesa lungo gli stradoni dell’Ingino, si conclude con l’arrivo nella basilica di Sant’Ubaldo. L’omaggio è compiuto. Una preghiera, il ritorno in città, il conto alla rovescia che ricomincia.
g.b.