Chiesti i domiciliari per Goracci. Il giudice si riserva la decisione

Caso-Sogepu: due ore di confronto tra l’ex amministratore e gli inquirenti. Stessa istanza per Granieri

Chiesti i domiciliari per Goracci. Il giudice si riserva la decisione

La gestione dei rifiuti nel mirino degli inquirenti. Sotto Cristian Goracci

Due ore di faccia a faccia tra l’ex amministratore unico di Sogepu Cristian Goracci e gli inquirenti che da mesi indagano attorno a lui e che ne chiedono l’arresto. Il procuratore capo Raffaele Cantone e il pubblico ministero Paolo Abbritti ieri hanno confermato la richiesta di domiciliari a margine dell’interrogatorio preventivo svolto col giudice per le indagini preliminari Natalia Giubilei.

Il ‘confronto’ era in applicazione di quanto previsto dalla nuova legge Nordio, per la prima volta in Italia. Nelle prossime ore, al massimo tra pochi giorni, il gip deciderà se procedere con l’applicazione della misura cautelare per Goracci e per l’amministratore di Ece- ex Ecocave, Antonio Granieri. Il reato al centro di questo filone di indagine è quello di corruzione nell’ambito dell’appalto per la gestione dei rifiuti in 14 comuni dell’Alta Umbria, da 315 milioni di euro. Durante il contraddittorio preventivo di ieri la Procura ha invece rinunciato all’applicazione degli arresti per il terzo indagato, l’imprenditore Massimiliano Nebbiai, che secondo l’accusa avrebbe versato a Goracci una tangente da 36mila euro per una fornitura di cestini da oltre 350mila. Tutti e tre gli indagati sono stati sentiti a lungo dal giudice e dai due pm.

Secondo le tesi della Procura Goracci, quando era amministratore unico dell’azienda municipalizzata Sogepu, avrebbe ricevuto dalla Ece di Granieri oltre 700mila euro per consulenze "fantasma": in realtà – sostiene l’accusa – quei pagamenti diluiti negli anni sarebbero serviti per agevolare la partecipazione di Ece al maxi appalto per gestire la raccolta differenziata, annessi e connessi, nei 14 comuni dell’Alta Umbria. L’appalto dopo intoppi e ricorsi fu affidato a Sogeco, (che unisce Sogepu al 49 per cento ed Ece al 51 per cento di quote in raggruppamento temporaneo d’impresa) della quale lo stesso Granieri è amministratore. La vicenda sta alimentando a Città di Castello un evidente caso politico. Il sindaco Luca Secondi e l’azienda Sogepu in alcune note pubbliche chiariscono che stanno valutando le azioni da intraprendere a tutela della società e dell’appalto in corso per la gestione dei rifiuti. Le opposizioni puntano l’indice sulle responsabilità politiche di questa ‘rumorosa’ inchiesta che potrebbe avere riflessi importanti negli equilibri cittadini e non solo.

Cristina Crisci