
Chironomidi, e adesso? Stop al trattamento annuale con l’uso dei larvicidi
Sono tornati i chironomidi, ma il trattamento che veniva effettuato ogni anno per ucciderne le larve lungo le sponde del lago Trasimeno non verrà più eseguito. Negli anni passati già da fine aprile con interventi in sinergia tra Regione Umbria, Provincia di Perugia, Unione dei Comuni del Trasimeno, Usl Umbria 1 e Università degli Studi di Perugia veniva effettuato un trattamento con prodotti biologici eseguiti da operatori specializzati della Usl. Quei prodotti erano larvicidi basati sull’utilizzo del batterio Bacillus thuringiensis var Israelensis che adesso è stato dichiarato non più utilizzabile in Italia. Lo ha confermato nei giorni scorsi anche l’assessore regionale all’ambiente Roberto Morroni, rispondendo alla interrogazione della capogruppo Pd Simona Meloni che lo aveva sollecitato proprio sul tema delle criticità che riguardano il lago, e i Chironomidi sono appunto una di queste, soprattutto in vista della stagione turistica. "Fino al 2021, nell’ambito delle disponibilità dell’Assessorato all’Ambiente e dell’Assessorato alla Salute - ha spiegato Morroni - ha reperito risorse da assegnare all’Unione dei Comuni del Trasimeno, i quali hanno attuato le attività di controllo dei chironomidi previste in apposito progetto. Da informazione assunte nelle vie brevi dall’Unione dei Comuni, è emerso che non è stata presentata alcuna richiesta di finanziamento per gli interventi eco-compatibili predisposti nel progetto, poiché non viene più eseguito il trattamento con l’impiego di prodotti biologici larvicidi basati sull’utilizzo del batterio Bacillus thuringiensis var Israelensis in quanto non più utilizzabili in Italia".
Al momento dunque l’unica lotta ai fastidiosi insetti rimane quella basata sulla "diversione luminosa", ovvero le note "tofo-lamp" che sono sono ad oggi in corso e attive con finanziamenti propri dell’Unione dei Comuni. Ad oggi non risulta alcuna comunicazione in merito, rispetto anche alle previsioni per la stagione ormai prossima, dopo che per anni è stato ribadito l’impatto fondamentale della prevenzione tramite larvicida biologico, che - è stato detto per anni - "è necessario iniziare proprio in questo periodo perché le larve nelle fasi iniziali di sviluppo sono più vulnerabili".
Sa. Mi.