
Todi come set cinematografico di incomparabile bellezza, invidiabile simbiosi di paese e campagna, e cornice ideale dunque per film e commedie. L’ultimo, solo in ordine di tempo, è "Uomini da marciapedi", che sarà nelle sale il prossimo anno e vanta nomi famosi della commedia italiana degli ultimi due anni. Le riprese sono iniziate da qualche giorno e si protrarranno per un mese: attore e regista Francesco Albanese e, accanto a lui, nomi del calibro di Paolo Ruffini, uno degli attori più brillanti del panorama italiano che è appena arrivato in città, Clementino, Herbert Ballerina, reduce qualche mese fa da "La Befana vien di notte 2"- ennesima pellicola girata nella città di Jacopone- Francesco Pannofino, Serena Grandi e la bella Rocio Munoz Morales, compagna di Raoul Bova.
L’abbiamo incontrata nella sala trucco dell’hotel Europalace, prima di raggiungere il set, dove interpreta il ruolo di Lara, una poliziotta sulle tracce di quattro giovani uomini che hanno deciso di fare i gigolò. "Un personaggio forte – racconta con grande affabilità – un ruolo che mi stimola molto, essendo io l’esatto contrario, molto paurosa. E un ritorno alla commedia, genere con cui sono nata". Attrice, modella, conduttrice televisiva, è stata attiva nel mondo del volontariato, in piena emergenza Covid, e ha scritto un libro, "Un posto tutto mio". Pensa già alla seconda pubblicazione - "il romanzo ti mette a nudo con il tuo pubblico, rivela la parte più intima dell’anima" - ma senza trascurare il cinema: dopo la "fatica" di Todi è attesa al Circeo per le riprese di "Tre sorelle" di Enrico Vanzina. Il film girato interamente a Todi, prodotto da Rai Cinema da Genesis e Run Film dei fratelli Alessandro e Andrea Cannavale, figli del compianto attore Enzo, ha il supporto di Umbria Film Commission del regista Paolo Genovese, ormai tuderte di adozione, e racconta in modo divertente la storia di due fratelli e due amici che si dedicano alla prostituzione al tempo degli Europei 2021 con l’intento di risolvere alcune difficoltà economiche: "l’idea è nata qualche anno fa – spiega il regista, Albanese - leggendo servizi e sondaggi, lanciati anche dal portale Gleeden, secondo i quali 3 donne su 10 pensano di tradire durante le partite dell’Italia.
Un incremento dei tradimenti che mi ha portato a immaginare il mestiere del gigolò per questi due fratelli che vogliono riscattare il loro agriturismo, finito nelle mani di un malavitoso, e finiranno per riavvicinarsi". "Il calcio – aggiunge – è il pretesto per parlare di altro, e per sfatare l’ultimo tabù sulla donna. Un film sulla sua emancipazione e sui ruoli ormai parificati". Gli Europei di questo anno, e la conseguente vittoria dell’Italia, sono state coincidenze fortunate: non è un caso che la sera della finalissima la troupe era a Todi per ‘rubare’ le prime scene della città in festa, che poi saranno le ultime nel film.
Susi Felceti