Aggredita e scippata alle 17.40 nel parcheggio più frequentato della città, proprio sotto la Rocca Paolina. Il fatto di cronaca è noto. Ora, la professionista perugina, protagonista del bruttissimo episodio, ha deciso di raccontare l’accaduto in una lettera inviata a tutti i giornali. Uno sfogo, ma anche una lucida presa di posizione nei confronti di una città che dice di non riconoscere più. Ecco qualche passaggio della lettera di M.L.
"... In un normale martedì pomeriggio, esco dal lavoro per raggiungere il parcheggio di Piazza Partigiani... Dopo aver superato le casse, mi dirigo verso la mia auto, al piano inferiore, e sento colpi alla schiena, colpi che ben presto diventano pugni. Un uomo di colore mi aggredisce, mi scaraventa a terra, in una colluttazione mi strappa la borsa e fugge. Resto sotto shock. Prognosi: aggressione con contusioni multiple. Le ammaccature fisiche ci sono e guariranno, ma per quelle psicologiche occorrerà tempo. Mi sento impotente, vulnerabile e terrorizzata. Pensare di dover modificare le mie abitudini e di non essere più serena nel vivere la mia quotidianità mi indigna. Mi si dirà che si tratta di un fenomeno generalizzato, ma proprio per questo i cittadini comuni dovrebbero essere più tutelati. Rivorrei una città - che inclusiva lo è sempre stata - inclusiva sì, ma con delle regole per chi vive e per chi ne è ospite. Il Centro Storico di Perugia è irriconoscibile, è diventato un Bronx: io non lo riconosco. Ed ho paura. Sorrisi e promesse devono diventare fatti concreti. Rivorrei e rivoglio la mia Perugia bella".