Matteo Giambartolomei dovrebbe lasciare il Consiglio comunale entro la fine dell’anno o nei primi giorni del 2025. Questa la sua intenzione, confermata a La Nazione durante la prima seduta dell’Assemblea legislativa. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia è stato il più votato alle amministrative del 9 giugno scorso a Perugia, ma anche il secondo della lista alle regionali di metà novembre. Probabilmente parteciperà al voto del bilancio preventivo fissato per lunedì a Palazzo dei Priori e poi verrà imbastita la procedura di surroga.
Al suo posto è previsto l’ingresso in Consiglio di Elena Fruganti (sempre di FdI naturalmente) che ha ottenuto 476 preferenze rispetto alle 472 di Francesca Renda (già consigliere nella scorsa legislatura) che è rimasta quindi fuori per soli quattro voti. Giambartolomei, tra l’altro, è anche presidente della Commissione garanzia e controllo e quindi con le sue dimissioni bisognerà sceglierne uno novo che resterà con tutta probabilità in quota a Fratelli d’Italia.
A quanto risulta a La Nazione, che ha sentito il diretto interessato, anche Nilo Arcudi nelle prossime settimane potrebbe decidere di fare il passo indietro. Anche lui è stato eletto consigliere regionale anche se – va ricordato – le due cariche non sono incompatibili: si possono svolgere entrambi i ruoli. In Comune però si perde il diritto al gettone di presenza: l’incarico si svolge quindi gratuitamente. Arcudi, interpellato, risponde laconico: "Se lascio il Comune? Vedremo, credo di sì, ma un po’ più avanti". Al suo posto – se decidesse di mollare – dovrebbe entrare l’avvocato Francesco Gatti, ex presidente del Post, primo dei non eletti della lista Perugia Civica e che all’indomani dell’elezione di Arcudi in Regione si era detto certo di un suo ingresso rapido a Palazzo dei Priori. "Da primo dei non eletti in primavera, tra pochi giorni, affiancherò Chiara Calzoni (consigliere comunale del gruppo Perugia Civica, ndr), cui mi lega una grande stima e fiducia reciproca, tra i banchi dell’opposizione del Comune di Perugia. Svolgerò il mio compito con il massimo rispetto istituzionale della sindaca Vittoria Ferdinandi, della Giunta e di tutti gli organi cittadini, ma compreso nel doveroso ruolo di minoranza".
Gatti insomma dava tutto per fatto: "Devo tutto, oltre che al mio impegno e alla mia tenacia, all’enorme e ripetuto sostegno di chi ha creduto in me, di chi mi ha sostenuto, direttamente e indirettamente, sia in giugno che in novembre. Sono veramente tante persone, e credetemi non è stato per nulla facile, al primo tentativo, senza un apparato, senza un partito, senza un percorso politico, senza una frazione che ti vota in blocco, e senza un “ticket”, come in una corsa perdifiato da solo contro altri mille". Vedremo se la sua profezia si avvererà.