SILVIA ANGELICI
Cronaca

Comune, il caso-sicurezza: "È un’emergenza sociale. Bisogna far vivere i quartieri"

La sindaca Vittoria Ferdinandi: "Dare risposte ai cittadini su questo tema non è né di destra nè di sinistra, ma vuol dire ridare identità ai territori. Trasformare gli “indesiderati“ in risorse, offrendo loro opportunità vere".

La sindaca Vittoria Ferdinandi e l’assessore Andrea Stafisso

La sindaca Vittoria Ferdinandi e l’assessore Andrea Stafisso

Perugia da tempo si trova a fare i conti con due questioni importanti. La prima è quella di un centro che dal punto di vista dell’offerta merceologica non è più all’altezza di una città capoluogo. Un centro dove arretrano le eccellenze e avanzano indiscriminatamente catene in franchising e locali di food and beverage. Troppe dunque le saracinesche che si abbassano, le insegne che si spengono, privando la città di presidi importanti e di servizi di qualità per i residenti. La seconda riguarda la periferia, la Stazione, che sta pagando dazio ad un’edilizia e ad una politica urbanistica che non ha rispettato l’anima del quartiere, trasformandolo in terreno fertile per la criminalità e il degrado sociale. Questioni difficili che non si possono risolvere su due piedi, e che la Giunta Ferdinandi sta provando ad affrontare con un nuovo approccio e una visione che non fa della repressione l’unica carta da giocare. Ma andiamo per ordine.

L’acropoli e il commercio che si impoverisce. "Questa giornata - nota l’assessore Andrea Stafisso – vuole rendere giustizia al valore sociale dei negozi del centro, di cui ha saputo restituire appieno la bellezza. In questo modo è emerso che il commercio di prossimità conserva molti fattori di competitività, malgrado le difficoltà che ovunque vive. Come amministrazione intendiamo capire i trend e mettere a fuoco le problematiche specifiche del territorio". Quali le soluzioni proposte? "Misure come le scontistiche nei parcheggi gestiti da Saba, introdotte lo scorso dicembre, sono un esempio di prime azioni puntuali. Ma ci sono interventi di più ampio respiro a nostro avviso necessari, quali una mappatura delle attività che restituisca una conoscenza precisa dell’esistente per ogni piazza e ogni via del centro (ad esempio riguardo categorie merceologiche, tipologie di locazioni, etc.). Sarà un primo step per cercare di capire in che direzione andare per migliorare l’offerta complessiva e su come creare economie di agglomerazione (ad esempio vie dell’artigianato e altri distretti). In cantiere anche il blocco delle deroghe a licenze su somministrazione e cibo".

Manifestazioni e mercatini "Poi - prosegue l’assessore al commercio - è necessario mettere in campo nuovi strumenti per una programmazione degli eventi capace di renderli armonici rispetto alle attività economiche che operano in questa zona tutto l’anno. Serve altresì una riflessione sugli spazi in cui calarli, perché il centro, va ricordato, è fatto anche di borghi. Faremo inoltre valutazioni per l’aggiornamento delle normative regolamentari, come ad esempio quella in materia di occupazione del suolo pubblico.

Sicurezza "Se non capiamo che la sicurezza è un’emergenza sociale – avverte Ferdinandi – non potremo mai risolvere il fenomeno in maniera capillare, e a poco serve la repressione, quando chi viene arrestato dopo due giorni è di nuovo fuori. Dare risposte ai cittadini su questo tema non è né di destra nè di sinistra, ma vuol dire far vivere i quartieri, ridare loro un senso e un’identità. E vuol dire anche trasformare gli “indesiderati“ in risorse, offrendo loro opportunità vere come l’ottenimento di un permesso di soggiorno, un lavoro, la conoscenza della lingua". Quanto a Fontivegge, la sindaca ha spiegato che ci sono progetti seri, dalla rimodulazione della Casa degli Artisti, all’interlocuzione con l’Inps, per risolvere il problema dello stabile abbandonato in via Angeloni.

Silvia Angelici