
Operazione dei carabinieri
Condannato dal gip a 9 anni e 2 mesi di reclusione il “boss“ ritenuto a capo del traffico di droga che era stato disarticolato dai carabinieri con l’operazione “Cerqueto”, la zona dove la banda aveva fissato la base operativa. Dieci gli arrestati nel luglio scorso, accusatì di aver messo in piedi un vorticoso giro di cocaina dai proventi di circa 150mila euro al mese: la droga, dall’elevato grado di purezza, finiva in tutte le “piazze“ cittadine, comprese quelle della “movida“, ma anche nel Reatino e nello Spoletino.
Oltre al “capo“ della banda, difeso dall’avvocato Francesco Mattiangeli, condanne dai 2 anni e 9 mesi ai 4 anni e 2 mesi hanno riguardato tutti gli altri coinvolti, difesi tra gli altri da Daniela Paccoi e Leonardo Proietti. Le indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura, con intercettazioni ambientali e telefoniche (anche a mezzo di ’trojan’ nei cellulari), riprese video e appostamenti avevano ricostruito le modalità di approvvigionamento della cocaina e le modalità di spaccio, con la droga nascosta tra la vegetazione e spostata più volte prima di arrivare al consumatore finale.
In manette erano finiti ternani, albanesi e rumeni, una “internazionale“ dello spaccio che operava sul territorio almeno da un anno. L’abitazione del capo era usata come base di stoccaggio, confezionamento e cessione della cocaina ai “collaboratori”, i quali poi l’avrebbero venduta al dettaglio. In casa il principale indagato incontrava anche i suoi clienti più fidati, ai quali cedeva direttamente lo stupefacente.
Ste.Cin.