
Il processo si è svolto nel tribunale di Firenze
Firenze, 15 luglio 2023 – L’aveva accolto in casa, fidandosi di lui, anche per via dell’amore che entrambi provavano per i cani. Anass Dabbi, un 48enne di origini marocchine, è entrato nella vita della signora Adriana Milla, sorella del noto banchiere fiorentino Alberto Milla, prima come dog sitter e poi come badante, e ne uscito ieri con una condanna di 3 anni di reclusione e mille euro di multa per furto e indebito utilizzo di carte di credito, per un bottino totale di oltre 140mila euro. I fatti risalgono a gennaio 2018: all’epoca la signora Milla, già novantenne e residente a Castagneto Carducci, avrebbe assunto Anass Dabbi, residente a Nocera Umbra, come collaboratore domestico, per aiutarla in tutte le incombenza quotidiane.
I compiti dell’uomo sarebbero stati anche quelli di occuparsi degli spostamenti della donna e di accudire i suoi cani, in quanto proprietario di un allevamento di barboncini nei pressi di Nocera Umbra. Ben presto Dabbi si conquista la fiducia della donna che, viste le sue precarie condizioni di salute, non ha mai esitato a consegnare il bancomat per fare acquisti e occuparsi di tutti i pagamenti. Adriana Milla, aveva anche un ulteriore conto corrente al quale afferivano una carta di credito e un bancomat, e sul quale erano stati depositati un’importante somma derivante dalla vendita di un immobile. Carte che, tuttavia, non la signora non avrebbe mai consegnato volontariamente al suo badante.
Il tempo passa, e mentre le condizioni di salute della donna peggiorano, dopo solo dieci mesi dall’assunzione, Dabbi decide di cessare il rapporto di lavoro. Un decisione spiazzante che induce il figlio della donna, Tobias Milla, a prendere in mano la situazione e di conseguenza a fare i conti con le spese da sostenere per trovare un nuovo badante. Ed è proprio lo studio dei documenti bancari che fa luce sulle manovre di Dabbi. Dai conti della signora Milla, da gennaio 2018 a gennaio 2019, sono usciti la bellezza di 142mila euro. Ovvero all’incirca 11mila euro al mese. Una somma fuori da ogni logica: nell’estratto conto infatti vengono segnalati prelievi anomali - fatti anche dopo le dimissioni da badante - , l’acquisto di pubblicità su facebook relative all’allevamento di cani e un viaggio aereo.
Movimenti che hanno spinto il figlio a chiedere chiarimenti all’ex badante, che dopo alcuni tentennamenti avrebbe confessato di aver utilizzato quei soldi per le spese della casa, e di tutte le incombenze quotidiane. Motivazioni che non hanno convinto il figlio - che nel frattempo ha dovuto dire addio alla madre, deceduta nel 2019 -, che dopo aver sporto denuncia, ieri in aula ha assistito alla condanna Dabbi.
Pie. Meca.