
Da 15 anni è il distributore unico per la nostra regione "L’informazione corre veloce ma la carta rimane insostituibile" .
di Daniele Minni
SPOLETO
"Ho fatto leggere tutta l’Umbria". Per Gianni Conti è quasi un dovere distribuire i giornali per consentire a tutti di esercitare il sacrosanto diritto all’informazione. Da 15 anni è il distributore unico per l’Umbria, ma la sua storia è molto più remota e parte da Spoleto, quando il nonno Orlando faceva lo strillone. Poi, negli anni 60, è arrivata la prima edicola, la prima della città che si trovava in piazza della Vittoria. Allora si girava con il carretto per vendere i quotidiani, oggi basta uno smatphone ed un click per accedere in rete. "La carta però rimane insostituibile – afferma Conti - anche se l’informazione viaggia sempre più veloce, il giornale è ancora fondamentale per la democrazia. All’epoca non esistevano le fake news, oggi il cittadino deve saper scegliere e molto più facilmente può essere disinformato. Con la carta questo fenomeno, a mio avviso pericoloso anche per il sistema democratico, non esisteva, il lettore era garantito sulla qualità delle notizie".
Il lavoro del distributore non è cambiato anche se chiaramente negli ultimi anni è notevolmente mutato. Tutte le mattine, all’alba, dal centro di smistamento partono i mezzi che raggiungono tutte le località della regione, anche quelle più lontane ed isolate, per consegnare i giornali nei vari punti vendita. Una volta si chiamavano edicole, oggi siamo costretti a chiamarli punto vendita perché la sola vendita dei giornali non consente più la sopravvivenza e a confermalo sono i numeri. In Umbria 110 rivendite incassano meno di 500 euro a settimana. Nonostante ciò ogni mattina i mezzi del distributore percorrono 2300 chilometri per compiere 16 diversi giri auto. Anche l’Umbria chiaramente deve fare i conti con la crisi. Inizialmente i distributori regionali erano 14 ma dal 2010 è rimasto il solo Conti. "Quando ho iniziato fornivamo 700 rivendite oggi dopo 15 anni sono 350, esattamente la metà".
La principale causa di questo fenomeno è l’avvento della rete internet, nuovo mezzo per diffondere l’informazione, meno costoso e più veloce. La notizia arriva quasi in tempo reale mentre prima il lettore doveva attendere almeno 24 ore per sapere cosa fosse accaduto il giorno precedente. "L’inversione di tendenza ed il calo delle vendite dei giornali – spiega l’imprenditore spoletino – parte già dai primi anni del nuovo millennio e in Umbria le prime vere avvisaglie sono arrivate proprio da Spoleto dove l’ex sindaco Leopoldo Corinti fondò Spoletonline, forse il primo giornale online della regione".
Dal 2010 il segno è sempre negativo, ma negli ultimi anni, anche a causa del terremoto prima e della pandemia poi, la crisi della carta è aumentata e la principale conseguenza è stata quella della chiusura delle edicole. "L’edicola – afferma Conti – non era solo il punto vendita dei giornali, aveva un’importante funzione sociale. Ha rappresentato un importante punto d’incontro per i cittadini, di informazione per i turisti, è il luogo da cui parte l’opinione pubblica e rimanendo aperta per diverse ore al giorno è anche un presidio di democrazia, ma anche di sicurezza ed un punto di riferimento per gli stessi giornalisti. Oggi sono sempre più le serrande abbassate e dopo il danno i proprietari sono anche costretti a subire la beffa, perché devono comunque pagare l’occupazione del suolo pubblico.
Conti propone quindi una sorta di operazione "Salviamo le edicole": "L’attività dell’edicola deve essere rifunzionalizzata, oltre alla vendita dei giornali deve fornire altri servizi per potersi garantire la sopravvivenza". Se quello delle edicole è un problema di commercio fondato principalmente su domanda ed offerta, quello dell’informazione è un problema di carattere sociale e culturale e di questo ne sono perfettamente al corrente anche gli amministratori pubblici. L’imprenditore pur mantenendo lo zoccolo duro delle edicole delle maggiori città umbre deve garantire la distribuzione anche nelle frazioni meno popolose ed i costi sono insostenibili. Su questo fronte è pronto ad intervenire anche il Governo con lo stanziamento di 17 milioni di euro per sostenere edicole e distributori, ma l’Umbria aveva precorso i tempi perché la giunta Tesei già nel 2020 aveva previsto una misura simile finalizzata a sostenere distribuzione e vendita dei giornali nei comuni dell’area del cratere del terremoto del 2016, stanziando 30mila euro annui e di recente la consigliera di Fratelli d’Italia Paola Agabiti ha presentato al consiglio un nuovo atto per impegnare la giunta della Presidente Stefania Proietti a rifinanziare la legge del 2020. Ma c’è di più perché se inizialmente i contributi riguardavano solo i comuni del cratere sismico, l’esponente di opposizione invita l’amministrazione regionale ad estendere "progressivamente la misura di sostegno economico alle imprese esercenti la vendita della stampa quotidiana e periodica all’intero territorio regionale con particolare attenzione ai 59 comuni delle aree interne, poiché territori più fragili e per questo maggiormente a rischio spopolamento e perdita di servizi". A fare la differenza in ogni caso è sempre la notizia e a confermarlo è lo stesso Conti che in determinati casi di cronaca ha sfiorato numeri di vendite record.