REDAZIONE UMBRIA

Coronavirus Umbria, 46 casi

Otto casi a Perugia, primo a Corciano. La situazione del personale sanitario, delle mascherine e il piano di emergenza

Coronavirus

Perugia, 11 marzo 2020 - Il caso sospetto si è rivelato positivo al coronavirus e per questo in 17 fra medici, infermieri e Oss sono finiti in isolamento.

Il paziente alla prima valutazione medica non presentava sintomi riconducibili al coronavirus, si era presentato al pre-triage domenica scorsa e poi accompagnato in Radiologia. Dopo il test, l’uomo è risultato positivo al Covid-19 ed è stato ricoverato nel reparto di malattie infettive ed stato messo in isolamento fiduciario il personale che ha seguito il caso o che è entrato in contatto con lui nella struttura ospedaliera. Al momento sono in isolamento un radiologo, un infettivologo, un medico del pronto soccorso, sette infermieri, due tecnici di radiologia, quattro Oss, una specializzanda in malattie infettive.

I casi in Umbria sono 46

Sono quaratasei le persone contagiate in Umbria a questa sera.  Le persone in osservazione sono 916 salite di  200 unità in due giorni, quando si era a 716: di questi, 553 sono nella provincia di Perugia e 363 in quella di Terni. Tra i nuovi casi prevalentemente anziani. 229 i soggetti usciti dall’isolamento, 147 nella provincia di Perugia e 82 in quella di Terni. Due sono i guariti.

Assisi è deserta

Dei sei milioni di turisti che ogni anno scelgono la città di San Francesco  non si vede ombra.  Strade solcate appena da qualcuno che fa jogging. Nelle basiliche soltanto i frati che prestano servizio di sorveglianza e accoglienza. La stragrande maggioranza dei negozi ha la saracinesche abbassate. Immediato il paragone con i tempi del sisma del 1997, «ma allora c'erano almeno in giro vigili del fuoco e gli uomini della Protezione civile»

Manca personale sanitario

"In Umbria - ha sostenuto Coletto - servono 326 dipendenti sanitari, 154 infermieri, 37 oss, 19 radiologi, tre tecnici di laboratorio, 26 anestesisti, 14 pneumologi, 13 infettivologi, 12 cardiologi, 15 internisti, 24 emergenza-urgenza e nove autisti. Abbiamo previsto l’attivazione di otto posti letto di area critica e la creazione di 26 di terapia intensiva dedicati. Per attivarli servono 34 apparecchi per il monitoraggio dei pazienti, 35 fissi per la ventilazione forzata e 11 trasportabili".

Le mascherine

Dall’inizio dell’emergenza sono stati fatti tre ordinativi di mascherine: 5 mila 200, 16 mila e ulteriori 15 mila. Il problema maggiore è il tempo di consegna variabile e continuamente rinviato.

Il Piano di emergenza

"Per prepararci - ha spiegato Coletto - a qualsiasi evenienza che potrebbe arrivare è stato messo a punto un piano di gestione dei posti letto regionale, messo a punto da un gruppo di esperti, che ipotizzata la riorganizzazione su tre livelli: casi positivi fino a 10 pazienti, da 10 a 30, e superiore a 30. I livelli subentranti prevedono misure progressive di organizzazione dei flussi dei pazienti individuando i dea di secondo livello per il ricovero dei casi gravi. Pantalla – ha spiegato – potrebbe diventare ospedale che raccoglie tutti infetti che non hanno sintomatologie importanti, mentre Branca può accogliere gli infetti che hanno sintomatologia più importanti rispetto agli altri. Gli ospedali vanno riconfigurati a partire dal pronto soccorso fino all’organizzazione della degenza. Nel giro di 48 ore Branca dovrebbe essere pronta e attivata per accogliere eventuali pazienti".

Otto positivi a Perugia

Nel comune di Perugia sono otto le persone trovate positive al virus, 35 i tamponi fatti in città, di cui 15 ancora in attesa di risposta; 150 le persone in isolamento fiduciario, che arrivano a 180 circa se si considerano anche i comuni limitrofi. A riferirlo è stato il sindaco Andrea Romizi.

Primo caso a Corciano

Primo caso registrato martedì anche a Corciano. A comunicarlo è stata direttamente l’amministrazione comunale con un post su Facebook. "Il soggetto, in carico al servizio sanitario, si trova ovviamente in isolamento. Il nucleo familiare ed i contatti diretti avuti sono stati avvisati e sottoposti a loro volta ad isolamento".

Città della Pieve e Città di Castello

Sesto caso positivo al Covid 19 infine registrato anche a Città della Pieve. Quanto a Città di Castello, il sindaco Luciano Bacchetta ha riferito, dopo aver ricevuto comunicazione dalla Usl 1, che il "positivo" al Coronavirus aveva svolto attività professionale nel Nord Italia.