Corruzione, Bocci indagato a Milano: "Favorì imprenditore nell’appalto di facchinaggio al Viminale"

In cambio, per l’accusa, di una falsa consulenza da 15mila euro. L’inchiesta coinvolge il generale dell’Arma. La difesa dell’ex sottosegretario: "Non si è mai occupato di tali procedure e non conosce gli indagati". .

Corruzione, Bocci indagato a Milano: "Favorì imprenditore nell’appalto  di facchinaggio al Viminale"

Corruzione, Bocci indagato a Milano: "Favorì imprenditore nell’appalto di facchinaggio al Viminale"

Una nuova tegola giudiziaria per Gianpiero Bocci, sottosegretario agli Interni del governo Gentiloni e già segretario regionale del Pd. Coinvolto nell’inchiesta sui presunti concorsi truccati nella sanità locale, che proprio mercoledì scorso ha avuto un primo epilogo con la sentenza del Tribunale di Perugia, che lo ha visto condannato a 2 anni e 7 mesi, risulta ora indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano in cui sono stati messi ai domiciliari il generale dell’Arma, Oreste Liporace, e l’imprenditore Ennio De Vellis. Bocci è indagato con l’ipotesi di corruzione. A lui viene contestato dal pm Paolo Storari, titolare delle indagini del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza e del Ros dei carabinieri, di aver affidato nel 2018 un appalto per servizi di facchinaggio al Viminale a De Vellis in cambio di una presunta consulenza fittizia da circa 15mila euro, emessa da Bocci per mascherare il compenso illecito. L’inchiesta, nelle more della quale anche Bocci è indagato, ha come episodio principale l’appalto da 700mila euro della scuola carabinieri di Velletri, diretta all’epoca, e fino al 2021, dal generale Liporace, ora prima della sospensione direttore dell’Istituto Alti Studi della Difesa. Appalto che, secondo l’accusa, sarebbe stato aggiudicato alla società dei fratelli Fabbro dietro il pagamento di una tangente di 22mila euro, nonché borse di lusso, noleggi auto, biglietti per lo stadio Olimpico e per la Scala di Milano. "Nel 2019 Gianpiero Bocci, da privato cittadino non più titolare di cariche istituzionali, ha svolto per quattro mesi un’attività di consulenza per conto di una società di servizi di Roma, i cui compensi ha regolarmente fatturato. Apprende solo oggi che quella stessa società, coinvolta nelle indagini della Procura di Milano a carico, fra gli altri, del generale dei carabinieri Liporaci, aveva ottenuto nel 2017 un appalto di circa 50mila euro per servizi di facchinaggio dal competente Dipartimento del ministero dell’Interno. La stessa Procura di Milano non contesta la regolarità della procedura". Così l’avvocato Alessandro G. Carnevale, difensore dell’ex sottosegretario Bocci. "Nel 2017 Gianpiero Bocci era sottosegretario all’Interno ma, in tutto il periodo nel quale ha ricoperto l’incarico (maggio 2013 - maggio 2018), non si è mai occupato né di questa né di altre procedure di appalto - ha concluso il difensore - Durante quei cinque anni, non ha conosciuto né ha avuto rapporti con nessuna delle persone oggi indagate dalla Procura di Milano".