
Ci sono indagini in corso sull’eventuale connivenza di altri militari della Finanza e, allo stato, "è evidente la correlazione logico-temporale tra l’impegno assunto dall’imprenditore Alvano Bacchi a beneficio del luogotenente della Guardia di finanza, Savino Strippoli e gli atti contrari ai doveri d’ufficio del militare" che "si metteva sostanzialmente a disposizione dei privati interessati", sia per gli accertamenti fiscali che penali.
E’ quanto sottolinea il tribunale del Riesame nelle motivazioni della decisione con cui ha ritenuto di applicare al militare accusato di corruzione (difeso dall’avvocato Vincenzo Maccarone), ora sospeso dal servizio, gli arresti domiciliari nonostante il parere contrario della procura. La difesa aveva rinunciato alla valutazione dei gravi indizi di colpevolezza ma non alla verifica delle esigenze cautelari.
Secondo i giudici – presidente Giuseppe Narducci – "risulta per tabulas il reato militare contestato" – la frode in danno della Finanza – e "nessun dubbio" c’è sulla partecipazione come "soci occulti" di Strippoli e del collega in pensione Vito Bitetti a una società immobiliare".
"Guarda Vito è un casino qui, mannaggia... e niente, devo cercare di... ti riferisco... praticamente hanno iniziato una verifica fiscale alla Mpma", si sfoga Strippoli con il collega Bitetti che risponde: "La nostra?".
Bitetti sarebbe – secondo l’accusa – il militare che in occasione della prima verifica fiscale alla 3M di Bacchi mise in contatto l’imprenditore con il collega Strippoli durante una cena. Una sorta – sostiene la procura – di ’passaggio di consegne’. E lo stesso Bitetti venne poi inserito nella compagine societaria delle Fonderie Tacconi in concordato preventivo, di cui proprio Bacchi è il presidente del Consiglio di amministrazione, con il ruolo di sindaco del Collegio sindacale.
Nell’ordinanza viene riassunta la vicenda dell’interessamento del luogotenente per la vicenda Bacchi-Sandomenico-Giovannini, in cambio del pagamento di parte dei lavori per la costruzione della piscina e l’ulteriore reato contestato al militare per il caso Molino Spigadoro. Farine e lieviti dall’imprenditore Francesco Zeppadoro in cambio – secondo l’accusa – di interventi del militare nelle banche dati, in particolare nei confronti di un altro imprenditore in contenzioso con Zeppadoro.
Quanto al filone principale ci sono indagini in corso dopo le rivelazioni di Bacchi e Sandomenico che dicono di aver pagato anche prima per assicurarsi l’appoggio di Strippoli. "Riscontro forte a chiusura della vicenda è costituito, peraltro dalla sostanziale confessione resa in sede di interrogatorio da Bacchi e da Sandomenico (Giovanni, ndr)". Quest’ultimo – nella ricostruzione dell’accusa – braccio operativo dell’imprenditore, titolare della 3M e a capo delle Fonderie. Secondo i giudici "l’intervenuta sospensione cautelare dal servizio risulta, dunque, essere sopravvenienza ’forte’ certamente idonea a ostacolareinibire la diretta realizzazione di condotte illecite qualificate". Strippoli infatti non ha più accesso ai database e non svolge attività tali da poter "pilotare le indagini". "Il fatto che possa ipoteticamente servirsi di colleghi per continuare a operare illecitamente appare una circostanza sì astrattamente possibile ma, in concreto, ben difficilmente concretizzabile anche tenuto conto dell’oggettiva visibilità della vicenda, nonchè alle indagini ancora in corso relative all’operato di altri componenti del Corpo".
Eri.P. e V.S.