REDAZIONE UMBRIA

Corruzione, un ’tranello’ per l’investigatore

Dopo le rivelazioni di una fonte confidenziale, pm e Finanza assegnarono la delega a Strippoli. Di lì i contatti segreti con gli imprenditori

Fu un ’tranello’ concordato a smascherare il luogotenente della Finanza Savino Strippoli, confermando la soffiata della fonte confidenziale e permettendo di intercettare le telefonate scomode con l’imprenditore Alvano Bacchi, patron della 3M ("Le indagini riesci a farle tu invece che falle fa a loro?") in cambio del pagamento della fattura da 5.300 euro per la piscina. "Digli che ce la vediamo noi".

E’ l’autunno 2019 quando la fonte racconta di mazzette in occasioni di precedenti verifiche svolte da Strippoli nel 2018 nei confronti di Eros Giovannini, a capo della Pet Distribuzioni, e poi dell’Emporio Giovannini. Il comando indaga e dai tabulati scopre contatti frequenti del sottufficiale sia con Giovannini che con Bacchi. Non solo. Dal 2011 il tenore di vita del militare è troppo elevato e il suo nome è emerso – anche se di sfuggita – in una indagine precedente. Scatta la "strategia investigativa" per confermare i sospetti. Le fiamme gialle assegnano alla squadra di Strippoli la delega nell’ambito di un procedimento a carico di Giovannini per l’utilizzazione di false fatture emesse dalla Ciemme e dalla Viola, ma utilizzate anche dalla 3M di Bacchi (patron delle Fonderie).

Il 14 gennaio Strippoli riceve l’incarico, il 21 contatta l’amico: "Buonasera Alvano, come va? Avrei bisogno di un tuo parere, quanto puoi chiamami che ti offro un caffè". E sempre in quei giorni finanziere e imprenditore si incontrano per parlare del ’progetto piscina’. Ma il trojan registra il summit dell’11 febbraio per costruire un ’castello positivo’, ovvero cercare di recuperare elementi per "dimostrare il reale svolgimento delle attività fatturate", concordando l’escussione del legale rappresentante della Ciemme (Carmine Capasso) che, a detta di Bacchi, è un prestanome. "Allora io devo sentì Capasso – concorda Strippoli con Bacchi – ma lui sarebbe in grado di produrmi dichiarazioni di scene positive?". La risposta è ’sì’. "Altrimenti a "Eros questa cosa qui lo struppia".

E così il 20 viene sentito Capasso, "il convitato di pietra", perché alla verbalizzazione è presente il braccio destro di Bacchi, Giovanni Sandomenico, che di fatto detta il verbale senza comparire e deposita i documenti. Con quel foglio – falso, secondo l’accusa – Strippoli andrà anche all’Agenzia delle Entrate a perorare la causa degli amici imprenditori. "Non è il testa di legno messo lì" e alle riserve dei funzionari del Fisco che sostengono come "il dato obiettivo è che sono tutte le fatture false", Strippoli ribatte: "lo dico sempre che qualche volta tocca anche sapere perdere". Il finanziere farà di più andando anche dal procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini per farsi delegare tutti gli accertamenti. "E sì, Petrazzini è importante", commenta Bacchi. Dopo lo stop causa Covid nell’estate 2020 la combine riprende. Quando il Fisco contatta Bacchi per la notifica del procedimento di contestazione l’imprenditore chiama il finanziere: "Entro venerdì della settimana prossima bisognerebbe finirla sta piscina. Capito?". Secondo l’accusa Strippoli deve concludere, così da utilizzare gli accertamenti "pilotati" per la questione fiscale. Così sarà. Nell’annotazione conclusiva scrive: "Gli elementi raccolti dall’ufficio finanziario non costituiscono prove oggettive sufficienti ad attestare la falsità delle operazioni". Nel frattempo il prezzo della corruzione è concordato. Bacchi chiede a Sandomenico di contattare il titolare della ditta che stava eseguendo i lavori da Strippoli: "Diglie ’lì c’è quell’acconto, fermate lì e poi te la vedi con noi’".

Bacchi e Sandomenico dopo le ammissioni sono liberi, a Strippoli il tribunale ha concesso i domiciliari.

Erika Pontini

e Valentina Scarponi