di Sofia Coletti
Un dono dedicato all’Umbria e un nuovo, prezioso e magnifico tassello di bellezza ritrovata, di rinascita e di ricostruzione per l’eternità. Il borgo di Castelluccio di Norcia, devastato dal terremoto del 2016, torna a vivere grazie a Brunello Cucinelli, imprenditore illuminato e mecenate amante dell’arte e dei filosofi. Ieri nel Salone d’Onore della Triennale Milano, alla presenza di familiari, amici e istituzioni, ha presentato un’idea di progetto per la rinascita di Castelluccio: "E’ una nostra visione a cinque secoli – ha esordito - , per un luogo dell’anima benedetto da Dio, dove si respira spiritualità, silenzio, intimità, dove si vedono il cielo e le stelle" .
Curata dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, la proposta punta dritta alla ricostruzione e riqualificazione del piccolo borgo, coerentemente con quanto già fatto per Solomeo e per Norcia, cittadina alla quale la famiglia Cucinelli è particolarmente legata. "Tutto nasce – racconta l’imprenditore – dall’antico legame con Norcia, dall’affetto e dall’intesa spirituale con la comunità dei monaci benedettini, dal dolore e dalle lacrime per i danni provocati dal terremoto". E proprio da qui sono stati eseguiti, grazie alla Casa di Moda di Solomeo, restauri nella Torre civica, nel Teatro (a brevissimo il via ai lavori) e nel riconsolidamento della Castellina. Ma se a Norcia la ricostruzione si è avviata, a Castelluccio tutto è ancora fermo. A suggerire una soluzione arriva così il progetto del re del cachemire che riproporrà alla comunità, nel rispetto del suo genius loci, un borgo a misura d’uomo. Affidato all’architetto e fraterno amico Massimo de Vico Fallani, è il risultato di un lungo e accurato studio svolto sui documenti d’archivio e a stampa e fisicamente con numerosissimi, continui, ininterrotti sopralluoghi sul posto.
"Abbiamo iniziato nel 2017, poi la pandemia ci ha bloccato, in tutto ci sono voluti più di tre anni e mezzo ma finalmente ci siamo – sottolinea Cucinelli – La nostra idea guarda a 500 anni, la ricostruzione di Castelluccio è immaginata per durare secoli". Si punterà sul restauro, la statica antisismica, il risparmio energetico e poi l’adeguamento degli impianti, l’inserimento di nuove infrastrutture e funzioni, la riqualificazione paesaggistica e la realizzazione di opere simboliche e culturali. Un ruolo fondamentale lo giocheranno le tecnologie più aggiornate, come il recente progetto di isolamento sismico su grandi piattaforme, in relazione al rispetto della forma e della materia storiche. A livello concreto, il progetto verrà donato da Cucinelli al Comune di Norcia e poi si passerà alla pratica. "Vorrei partire dalla piazza e dalla chiesa, luoghi simbolo di qualsiasi comunità. E mi auguro che le prime gru siano uno stimolo per i privati, perché ricostruiscano le loro abitazioni", spiega l’imprenditore: il progetto si articola in 28 tavole tra planimetrie, prospetti, dettagli, prospettive e nei rendering realizzati come delicati acquarelli scorrono la piazza della Fonte (fulcro e simbolo della rinascita di Castelluccio), la chiesa di Santa Maria Assunta, le attività commerciali, i parcheggi, il belvedere fino a un grandioso Teatro all’aperto con la cavea che guarda verso il Monte Vettore.
Difficile parlare di tempi: "Sono quelli italiani, che conosciamo". Di certo, conclude l’imprenditore-filosofo, "questo progetto di idee è pensato "in armonia con il Creato" e sempre tenendo presente il rispetto della dignità dei luoghi. Sogno che Castelluccio possa risorgere nuovamente proprio così come era prima del terremoto con la sua vita vera fatta di attività agricola e commerciale, con un turismo amabile, rispettoso della sua primitiva forma e della sua lunga storia. E questa idea che ci siamo impegnati a realizzare è un tributo alla sua straordinaria bellezza, alla sua antica storia, alla sua popolazione silenziosa, laboriosa e dignitosa. Allo stesso tempo il progetto vuol anche essere un dono pensato per un futuro ispirato alla Umana Sostenibilità così da provare a portare un significativo contribuito di bellezza all’umanità che animerà i secoli a venire".