
Fin dal primo insediamento come presidente della Fondazione Umbria Film Commissione, il regista Paolo Genovese, autore di pellicole di grande successo, era stato chiaro nell’indicare tre obiettivi da raggiungere: attirare nella regione le produzioni di cinema e tv, organizzare un Festival dedicato alla settima arte e creare una Scuola di cinema. E adesso quest’ultima missione sembra davvero vicina a diventare realtà: per una Scuola di Cinema a Perugia si va infatti verso l’intesa per un accordo quadro tra l’Umbria Film Commission e l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”.
Ieri c’è stato il primo incontro con il regista di “Perfetti sconosciuti“ e “Tutta colpa di Freud“ che ha fatto visita all’antica istituzione di San Francesco al Prato, accolto dal presidente Mario Rampini. Con loro il vicepresidente dell’Accademia, Dario Guardalben, il direttore Emidio De Albentiis, i docenti di scenografia Marta Grisolini e Alessandro Ciammarughi e per la Film Commission, il consigliere Daniele Corvi. Si è deciso di lavorare a un primo accordo quadro per coordinare le iniziative formative in ambito cinematografico. "La collaborazione tra Accademia e Film Commission rappresenta un virtuoso punto di partenza, perché le due istituzioni possano lavorare insieme per offrire servizi sempre più integrati e competitivi", hanno spiegato Rampini e Genovese.
Per il regista, "uno dei grandi obiettivi è dare ai giovani umbri appassionati di cinema tutti gli strumenti culturali utili per aiutarli nella crescita e formazione professionale. Attraverso un percorso di studi che andrà ad integrarsi con l’offerta formativa altamente competitiva proposta a livello regionale. A livello cinematografico, l’Umbria diventerà così terra di ‘immigrazione’ nel campo della formazione". L’idea di Genovese è quella di mettere in piedi "una scuola di cinema molto pratica, con corsi di recitazione, regia, sceneggiatura e fotografia".
Discipline che andrebbero ad integrarsi, in parte, con i corsi già attivi all’Accademia, sia del triennio che del biennio specialistico, per offrire così un percorso connesso all’alta formazione artistica. "Sono molto interessato all’iniziativa culturale e alla collaborazione – sottolinea Rampini –, anche perché l’attività cinematografica dentro l’Accademia c’è già con i corsi di Scenografia e Fotografia. Ma la cosa più importante è riuscire a portare gli studenti, almeno quelli del biennio, a lavorare sul campo seguiti dai tutor, in maniera da acquisire un’esperienza concreta e pratica ai fini occupazionali. Tutto con l’obiettivo di realizzare un corso di studi di cinematografia, già ammessa dal Ministero" . Dopo questo primo incontro, l’iter proseguirà verso la stesura dell’accordo quadro.
Sofia Coletti