di Erika Pontini
Poco prima di chiedere il concordato preventivo, dichiarato inammissibile, della Cesd – la società che aveva ereditato gli asset operativi di Scil con il marchio Cepu spinto dalle pubblicità dei campionissimi –, Francesco Polidori prelevò 612 mila euro cash dalla cassa, oltre ai 14mila euro di spese effettuate con la carta di credito aziendale, mai giustificate. Mentre al fratello dell’imprenditore e alla moglie vennero concesse somme pari a 143mila euro a titolo di mutuo e ad altri amici, parenti e collaboratori 444mila euro di finanziamenti, di cui 257mila mai restituiti.
Le distrazioni
E’ il capitolo delle condotte distrattive operate dal manager, prima di mandare a gambe all’aria la società nell’aprile del 2015, così come riportato nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma, Ezio Damizia che ha condotto agli arresti domiciliari il 73enne patron della formazione scolastica e universitaria privata per un crack da 180 milioni di euro e disposto sequestri per circa 28mila euro tra le quote della Studium, l’ultima nata, controllata da una società dei figli, della sede di e-campus a Novatrade e dei 628mila euro provento del reato.
Gli elenchi della dipendente
Grazie ad una dipendente della Cesd i finanzieri del Nucleo di Valutazione economica e tributaria della guardia di finanza di Roma – diretti dal colonnello Virgilio Cosmo – hanno ricostruito l’elenco completo dei prestiti. A chi venivano dati 10mila euro, a chi anche 103mila, come appunto al fratello.
Le ’false’ consulenze
Ma secondo il giudice "condotta distrattiva" sono anche gli 8milioni e 600mila euro per gli 11 contratti a progetto stipulati da Cesd con Polidori per attività di consulenza tra il 2006 e il 2016. "Il curatore fallimentare – scrive il giudice – ha accertato che i pagamenti non trovano supporto in un’attività materialmente documentabile e riscontrabile tra la documentazione aziendale". Tutto a scapito dei creditori e, soprattutto del Fisco. Il meccanismo di ’scatole cinesi’ ideato dal patron sarebbe servito proprio a questo: evitare di pagare tasse e contributi. "Un’omissione – è il parere del consulente tecnico nominato dal pm – costante e senza soluzione di continuità".
L’acquisto di e-Campus
Quanto all’acquisto della sede dell’e-campus di Novatrade nel comasco il giudice sottolinea come è stata creata la provvista ’distrattiva’, anche in questo caso proveniente da Cesd. "Che ha finanziato per oltre 8 milioni di euro la sua partecipata GC Gestioni Campus srl che, a sua volta, finanziava la Pre srl per l’acquisto dell’immobile".
Le esigenze cautelari
Ma tra le operazioni su cui sono in corso indagini c’è anche la creazione di una società fiduciaria in Lussemburgo, intestata a terzi ma, di fatto, riconducibile agli indagati, mediante la quale è stata dissimulata la reale proprietà dei beni immobili e marchi, sottratti alle imprese fallite e fatti confluire in un’ulteriore società creata ad hoc, la Studium. Secondo il giudice che ha disposto il sequestro delle quote "la libera disponibilità - e quindi l’operatività di tale società – consentirebbero di portare a decozione anche quest’ultima società, secondo l’analogo schema fraudolento sinora messo in atto con il rischio, connesso e ulteriore di compiere attraverso la gestione della società condotte distrattive da realizzare in frode ai creditori e, in particolare, in danno del Fisco".
La difesa
L’avvocato Gregorio Anastasi che assiste Polidori insieme al collega Riccardo Riedi ha opposto un ’no-comment’ rispetto alle accuse mosse all’imprenditore e alla tesi difensiva. Polidori sarà interrogato nei prossimi giorni dal gip. Nello stesso procedimento sono indagati in sei, compreso Luigi Piccoti, sottoposto alla misura cautelare dell’interdizione per un anno dalle attività di impresa.