REDAZIONE UMBRIA

"Così salviamo la sanità in Umbria". La maggioranza: basta con le falsità ’Rilanciamo il sistema pubblico’

Il centrosinistra in Regione si compatta e accusa l’opposizione: "Sono stati incapaci di governare e ora gettano fango. La manovra abbassa i costi per l’assistenza privata e riduce gli spostamenti".

Gli assessori Thomas De Luca e Tommaso Bori con la presidente della Regione, Stefania Proietti

Gli assessori Thomas De Luca e Tommaso Bori con la presidente della Regione, Stefania Proietti

Manovra sulla sanità, il faccia a faccia continua. E senza esclusione di colpi. Per i gruppi consiliari di maggioranza in assemblea legislativa sulla manovra fiscale "la destra accende la macchina della disinformazione". "Bocciati dagli umbri in campagna elettorale, sconfitti dai fatti dopo una campagna di distrazione di massa sulla manovra fiscale, tesa solo a coprire le proprie responsabilità amministrative che abbiamo ereditato, la destra è ripartita con una macchina del fango e una fabbrica di fake news che non ha eguali nella storia dell’Umbria degli ultimi anni", sostengono in una nota congiunta. "Un modo per cercare la propria rivincita e soprattutto per ricostruirsi una immagine politica immacolata dopo le incapacità che le cittadine e i cittadini hanno toccato con mano", aggiungono. "Ecco dunque che la raffica è partita - dice ancora la maggioranza in assemblea - spiegando che si parla di stangata a partire dal 2028. Consiglieri regionalicome quelli di minoranza dovrebbero però sapere che l’annualità 2028 non è oggetto della maonvra poiché la determinazione della fiscalità da parte di tutte le Regioni d’Italia, imposta dalla legge di bilancio dello stato 2025, può avvenire solo per gli anni di imposta 2025, 2026 e 2027. Vengono poi fatte circolare tabelle delle aliquote con numeri sballati, per allarmare tutti i cittadini umbri, che da questa manovra invece avranno solo da guadagnare, con la rimessa in moto di un sistema sanitario pubblico, che abbasserà loro la tassa occulta del ricorso alla sanità privata (mille euro in media a famiglia all’anno), che ha inciso nelle loro tasche più di quanto inciderà la manovra stessa. Le uniche tabelle da consultare sono quelle delle fonti ufficiali: Regione Umbria o Ministero dell’Economia e delle Finanze. Altrimenti ci si renderà protagonista di quella disinformazione e procurato allarme dei quali siamo stati accusati. Si ricordi invece che l’unico primato d’Italia che l’Umbria può vantare è quello della mobilità passiva, che ci è costata 36 milioni di euro".

Sul tema interviene anche Letizia Michelini (Pd): "Il 70 per cento degli umbri – dice – rientra nella fascia di reddito medio bassa da 0 a 28.000 euro. Fascia tutelata dalla manovra, poiché non subirà aumenti o addirittura avrà delle riduzioni. D’altronde, se la destra avesse lavorato bene, probabilmente la percentuale allarmante degli umbri nelle fasce di reddito medio basse sarebbe molto inferiore. Abbiamo 5 anni per rilanciare lo sviluppo del tessuto socio economico dell’Umbria".