REDAZIONE UMBRIA

"Costretti a giocare durante i Ceri"

Il Rugby Gubbio: "Avevamo chiesto che la partita fosse anticipata a sabato, ma la richiesta è stata rifiutata"

Quanto successo domenica scorsa al Rugby Gubbio, una delle realtà più importanti a livello regionale e non solo per valori tecnici e organizzativi, merita di essere conosciuto soprattutto perché, al di la dei protagonisti del momento, propone o meglio ripropone una tematica non nuova: il rapporto Festa dei Ceri – attività agonistica. E’ tempo di riconoscere quanto i "Ceri" rappresentano per gli eugubini, che prima di essere atleti sono ceraioli. Proprio difficile ricercare una volta per sempre una soluzione che consenta di convivere alle versioni che "sgomitano" nella stessa persona senza alcuna possibilità di conciliazione? Questo il comunicato diramato dalla società che ricostruisce quanto accaduto in presenza dell’incontro interno con i tifernati in calendario domenica scorsa: "Anche nella giornata dei Ceri Mezzani il Rugby Gubbio non si batte! Quando si impara a giocare a rugby – prosegue la nota - una delle prime cose ti insegnano è il rispetto, pilastro di questo sport. Il rispetto per la maglia che indossi, per l’arbitro e per gli avversari, indipendentemente dal risultato sul campo. Quest’ultima componente è, purtroppo, mancata nella partita tra il Rugby Gubbio e il Città di Castello. Nella domenica dei Ceri Mezzani il Rugby Gubbio aveva chiesto che la partita fosse anticipata a sabato, per dare modo ai giocatori di partecipare alla festa, ma la richiesta è stata rifiutata. La partita doveva poi iniziare domenica alle 14:30 ma il Castello ha chiesto lo spostamento di mezz’ora. Gesti che hanno mancato di rispetto alle tradizioni della città di Gubbio e a una festa antichissima come quella dei Ceri, molto amata da tutti e che tornava dopo due anni di stop causa Covid". Sul campo poi "la partita è stata a senso unico, con il risultato finale di 48-0 per il Rugby Gubbio" che nella circostanza ha anche salutato "il suo grande capitano Francesco Rossi che ha giocato, per tutti gli 80 minuti, la sua ultima partita". Vale la pena di ricordare un episodio avvenuto nel mondo del calcio nel 2017, sempre di questi tempi ed in coincidenza con i "Mezzani".

Allora la squadra di Ponte d’Assi, impegnata nel campionato di calcio di Prima Categoria, per l’impossibilità di trovare una qualsiasi soluzione (leggasi spostamento) decise, a malincuore, ma orgogliosamente, di non partecipare al secondo turno dei play out e di andare incontro quindi ad una non scontata retrocessione in seconda categoria, dove ancora oggi la squadra milita, pur di lasciare i calciatori liberi di vivere la loro Festa dei Ceri.

G.B.