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Costruzioni in Umbria: pilastro economico tra crescita e sfide future

Il settore delle costruzioni in Umbria cresce grazie al Pnrr, ma affronta sfide come la carenza di competenze e l'aumento dei costi.

Il settore delle costruzioni in Umbria si conferma un pilastro fondamentale per la crescita economica e sociale della regione. È quanto emerge dai dati riportati nel Rapporto annuale su "Le costruzioni e lo sviluppo economico e sociale dell’Umbria" predisposto dall’Associazione Costruttori Edili della Provincia di Perugia e presentato in concomitanza con l’assemblea 2024 di Ance.

Il rapporto evidenzia come, in un contesto di incertezza economica, il comparto delle costruzioni sia riuscito a mantenere un ruolo centrale, trainato anche dai finanziamenti del Pnrr e dalla ricostruzione. Anche se nell’ultimo trimestre disponibile si registra una riduzione del monte salari che induce alla cautela.

Nel periodo ottobre 2023 - settembre 2024, il volume delle ore lavorate nel settore delle costruzioni è cresciuto del +9,8% a Perugia e del +7% a Terni, con un aumento della massa salari rispettivamente del +12% e del +9,3%.

Questo ha generato un incremento occupazionale che ha portato il numero di lavoratori mediamente attivi a superare le 13.000 unità a livello regionale e quello delle imprese a sfiorare le 2.500. Grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in Umbria sono stati avviati oltre 4.200 interventi per un valore complessivo di 4,7 miliardi di euro, concentrati su cinque missioni strategiche, in particolare per la transizione ecologica, la digitalizzazione e l’ammodernamento delle infrastrutture.

Una delle criticità principali evidenziate dal Rapporto Ance riguarda la carenza di figure professionali qualificate. Il 40% delle imprese umbre lamenta difficoltà nel trovare personale con competenze specifiche, specialmente nei settori emergenti come la digitalizzazione, la sostenibilità e l’efficienza energetica. Da non sottovalutare il rallentamento della massa salari dell’ultimo trimestre, del quale occorrerà valutare attentamente le cause.

"La carenza di competenze e di mano d’opera – ha affermato nella sua relazione il presidente di Ance Perugia Giacomo Calzoni – costituisce il principale ostacolo per continuare un trend virtuoso per le imprese e per lo sviluppo dei territori. Egualmente diventa urgente una crescita di efficienza delle amministrazioni pubbliche con le quali noi collaboriamo dando il nostro supporto, ma a fronte di crescenti rischi di tenuta economica e finanziaria delle imprese. Le previsioni per il 2025 sono ottimistiche per il 37% delle imprese intervistate, che prevedono una crescita, mentre il 50% stima una stabilità rispetto all’anno in corso.

Tuttavia, il settore si trova a fronteggiare importanti sfide legate all’aumento dei costi dei materiali e alla necessità di innovare i processi.