Perugia, 9 gennaio 2022 - E’ difficile capire come evolverà da qui alle prossime settimane la situazione ospedaliera in rapporto al Covid. Costruire modelli predittivi con la consapevolezza che i positivi possano essere molti di più di quelli che vengono certificati ogni giorno, rende davvero complicato fare previsioni. Nelle precedenti ondate (autunno 2020 e primavera 2021) il Nucleo epidemiologico era in grado, in base alle restrizioni messe in atto e al numero dei positivi, in che modo potessero evolvere i ricoveri. Ora è tutto molto più complicato: l’ipotesi sul tavolo della Regione al momento è che in Umbria nel giro di 15 giorni si possa salire fino a 300/350 pazienti in area medica (attualmente sfiorano i 200). Ma è appunto un’ipotesi che avrà bisogno di conferme già alla fine della prossima settimana.
Qualche certezza in più c’è sul numero dei tamponi: è ormai accertato che il sistema regionale, tra Asl, farmacie e privati, può arrivare ad un massimo di 25/26mila test giornalieri (5/6mila molecolari e 20mila antigenici). E se la percentuale media di positività restasse quella dei giorni feriali (14-15%), ecco che verrebbero scovati tra i 3.500 e i 4.000 positivi ogni giorno. Per quanto tempo ancora? Questo è più difficile da ipotizzare. Gli esperti dell’Università di Perugia, nella fattispecie il professore di Fisica, Luca Gammaiotoni, ritiene almeno fino a fine mese. Di conseguenza la pressione su ospedali si prolungherà almeno fino a metà febbraio, con conseguente aumento dei decessi.
Di sicuro il Nucleo epidemiologico regionale ha calcolato che la pressione sui reparti di area medica in questa quinta ondata è dieci volte inferiore rispetto alle precedenti e di ben 40 volte in meno in terapia intensiva. E questo è quasi tutto merito del vaccino e in minima parte della minore ‘aggressività’ della variante Omicron. Non è un caso, a questo proposito, che delle dodici persone attualmente in Rianimazione, otto non sono vaccinate, ad una è stata somministrata solo la prima dose e gli altri tre hanno fatto il ciclo completo, ma si tratta pur sempre di persone che hanno patologie pregresse. In questo momento nei reparti di area medica ci sono 192 pazienti, altri dodici si trovano in Rianimazione: in pratica lo ‘scenario 5’ con il coinvolgimento di Pantalla e Spoleto è dietro l’angolo.
I pazienti per adesso sono ricoverati in cinque ospedali: a Perugia ce ne sono 81 in area medica e sei in terapia intensiva) a Terni 48 (di cui sei in Rianimazione), a Foligno 34, a Città di Castello 24. Da due giorni si è aggiunto anche Branca, dove attualmente si trovano 11 pazienti, su un massimo di 16 posti letto. Proprio grazie ai 30 posti in più tra Gubbio e Perugia è stato evitato fino adesso lo ‘scenario 5’ (che sarebbe dovuto scattare a 170 pazienti nei reparti ‘ordinari’), ma a questo punto sembra davvero inevitabile scatti il Piano che arriva fino a 264 ricoveri.