La pandemia non è ancora alle spalle e dopo due anni dall’esplosione del Covid-19 anche in Umbria resta debole la dinamica delle nuove iscrizioni. La voglia di fare impresa stenta a decollare e la regione al II trimestre dell’anno registra una crescita percentuale nel numero di imprese ampiamente sotto l’1%. E’ il quadro che emerge dall’analisi trimestrale Movimprese
relativa al periodo aprile-giugno 2022, condotta da InfoCamere sulla base dei dai provenienti dal Registro Imprese delle Camere di Commercio.
"Tra aprile a giugno, rispetto allo I trimestre dell’anno - nota il presidente dell’ente camerale Giorgio Mencaroni - l’Umbria cresce appena dello 0,4%, lievemente sotto la media nazionale (0,5%). Si conferma tuttavia positivo anche per il II trimestre dell’anno il bilancio tra nuove nate e le imprese cessate. Tra aprile e giugno si sono iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio dell’Umbria 1.124 aziende a fronte di 729 che hanno chiuso i battenti. Si attesta cosi a 395 il saldo tra aperture e chiusure".
Intanto stanno proliferando anche in Umbria le società anti-hacker. "Crescono – dice Mencaroni – per difendere le imprese in un contesto dove, a loro volta, i pirati del web appaiono sempre più strutturati in vere e proprie aziende. Il settore registra al 31 dicembre 2021, 104 addetti in Umbria, quasi 30mila in Italia (29.073). In media le aziende umbre impegnate nella cybersecurity impiegano 4 addetti e con l’esplosione della pandemia hanno subito un incremento notevole, che su base percentuale arriva al 9% (tra il 31 dicembre 2020 e il 31 dciembre 2021)".
Silvia Angelici