MICHELE NUCCI
Cronaca

Crolla il numero dei giovani. Ottant’anni fa le nascite erano del 300 per cento in più

E’ il dato analizzato dalla Cgia di Mestre, che ha effettuato un’analisi del calo della popolazione. Il confronto tra oggi e il perodio della seconda guerra mondiale.

In calo le nascite

In calo le nascite

I risultati sono sorprendenti: nel pieno della seconda guerra mondiale, le nascite in Umbria erano del 300% superiore a quanto accade oggi. E’ il dato che ha messo a confronto la Cgia di Mestre, che ha effettuato un’analisi del calo della popolazione giovanile, confrontando poi quello che accadeva 80 anni fa. Bene, nel 1943 in Umbria nacquero 15.088 bambini (vivi) rispetto ai 4.766 registrati alla fine del 2023. Un abisso, nonostante le nostre città fossero sotto il dominio tedesco, la povertà asfissiante e l’Italia in guerra già da 4 anni e le prospettive future drammatiche.

Il numero dei giovani presenti in Umbria è crollato. Negli ultimi dieci anni, la popolazione italiana nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni è diminuita di oltre 15mila unità, pari al -8,6 per cento, nettamente superiore alla media nazionale che è del -5,8.

Nel 2014 avevamo 178.771 giovani in Umbria; nel 2024 ci troviamo con poco più di 163mila (163.351). Questa contrazione ha colpito il Centro (-4,9 per cento) e, in particolare, il Mezzogiorno, con una riduzione allarmante del -14,7 per cento toccando punte negative del 25,4 nella provincia del Sud Sardegna, del 23,4 a Oristano e del 21,5 a Isernia.

Al Nord, invece, il saldo di quasi tutte le regioni è preceduto dal segno più. Le previsioni, tuttavia, non sono affatto rassicuranti: la denatalità continuerà a fare sentire i suoi effetti negativi in tutto il Paese. È altresì utile sottolineare che la crisi demografica interessa una buona parte dei paesi dell’Unione Europea; eppure, in Italia assume proporzioni molto più preoccupanti rispetto ai nostri principali concorrenti commerciali.