ALESSANDRO ORFEI
Cronaca

Crolla il solaio, muore a 43 anni Tragedia in cantiere a Montefalco

Luciano Sotir, dipendente di un’azienda edile, stava lavorando in centro. Lascia moglie e due figli

Crolla il solaio, muore a 43 anni Tragedia in cantiere a Montefalco

di Alessandro Orfei

Ennesima tragedia sul lavoro. Martedì scorso un operaio edile è morto mentre lavorava in un cantiere a Montefalco. Luciano Sotir, 43 anni, era stimato e benvoluto da tutti i montefalchesi. L’uomo, dipendente di un’azienda edile, stava lavorando in un cantiere del centro storico, in uno dei vicoli a ridosso di piazzetta Mustafà quando è caduto, probabilmente mentre stava lavorando ad un balcone. Il solaio però è crollato e per l’uomo non c’è stato nulla da fare. A chiamare i soccorsi sarebbe stata la moglie, arrivata al cantiere non vedendolo arrivare. La dinamica dell’incidente però andrà chiarita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Foligno, la Polizia scientifica, il medico legale e l’Ispettorato del lavoro della Usl2. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrebbe disporre l’autopsia. Sequestrata anche l’abitazione. Del caso si sta occupando il pm della Procura di Spoleto, Alessandro Tana. Gli aspetti al vaglio sarebbero relativi alla presenza di altre persone nel cantiere e alla sua completa regolarità. Luciano Sotir era una persona perbene, molto stimato a Montefalco. Lascia una moglie e due figli attorno ai quali si stringe l’intera comunità. "L’intero Istituto – scrive in un post l’Istituto Melanzio – Parini – si stringe intorno alla famiglia Sotir per la drammatica scomparsa dell’adorato papà Luciano. Partecipiamo con viva commozione e umano cordoglio alla vostra incommensurabile perdita". In relazione all’incidente di Montefalco, Cgil, Cisl e Uil, insieme a Fillea, Filca e Feneal parlano del 2023 come di "anno orribile per la sicurezza". Con la morte di martedì infatti le vittime sono 10, in appena cinque mesi. "E questo ultimo episodio è il terzo incidente per caduta dall’alto in appena due settimane. Una statistica spaventosa e terribile". "Bisogna riaffermare con forza che infortuni e morti sul lavoro non sono ineluttabili, né una triste conseguenza del destino – sottolineano i sindacati - ma avvengono per mancanza di prevenzione, formazione e vigilanza, conseguenza diretta di scelte politiche che hanno comportato tagli su tagli nel corso degli anni. Occorre al contrario investire con decisione in salute e sicurezza". Quindi la richiesta di portare a termine il percorso avviato dopo la tragedia di Gubbio di due anni fa per la definizione di un piano strutturato che abbia come obiettivi: formazione, potenziamento degli organici della vigilanza, un coordinamento delle attività di controllo preventivo e un programma di qualificazione delle imprese".