Crollano i palazzi della vergogna. Ponte San Giovanni cambia volto. Nascerà il quartiere ecosostenibile

Il complesso era stato sequestrato 13 anni fa, perché acquistato da presunti affiliati a clan dei Casalesi. La zona, in abbandono da anni, ospiterà alloggi di edilizia residenziale sociale e spazi commerciali.

Crollano i palazzi della vergogna. Ponte San Giovanni cambia volto. Nascerà il quartiere ecosostenibile

Crollano i palazzi della vergogna. Ponte San Giovanni cambia volto. Nascerà il quartiere ecosostenibile

Le ruspe si mettono in moto, i primi terrazzi dei palazzi della vergogna crollano: iniziano così le demolizioni nell’area ex Palazzetti a Ponte San Giovanni. Un momento importante in occasione della giornata nazionale in ricordo delle vittime delle mafie, perché si interviene in un complesso che era stato posto sotto sequestro ben tredici anni fa, perché acquistato da presunti affiliati ad alcuni clan dei Casalesi. Un simbolo del tentativo di infiltrazioni in Umbria, al posto del quale sarà realizzato un quartiere ecosostenibile.

Il via ieri mattina alle 10 in via Adriatica, a seguito di una cerimonia di presentazione degli interventi previsti con il cosiddetto programma Pinqua della Regione e del Comune che prevede la riqualificazione di questi giganteschi palazzi la valorizzazione delle aree archeologiche dei Volumni e Palazzone, l’impianto fotovoltaico e il recupero dell’area ex De Megni. Ater Umbria, Azienda territoriale per l’edilizia residenziale, è il soggetto attuatore. La zona, in abbandono da anni, cambierà volto, diventerà un complesso edilizio modello, con un’elevata qualità dell’abitare, dando vita a un mix funzionale costituito da alloggi di edilizia residenziale sociale a canone concordato, spazi commerciali, servizi di quartiere e spazi di relazione, tanto aperti quanto protetti ispirandosi ai principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Gli interventi di demolizione saranno sia totali che parziali. Il sistema scelto è quello della "demolizione controllata" con speciali pinze idrauliche in modo da ridurre al minimo l’impatto sugli spazi e le strutture circostanti. I residui, opportunamente scelti e macinati in loco, saranno, in parte, riutilizzati per le sistemazioni esterne e, in parte, trasportati in un’area adiacente per essere riciclati quale materiale arido di sottofondo. Il progetto prevede il recupero funzionale dell’area con la demolizione di tre livelli dell’edificio sito lato ferrovia; la demolizione di tutti i piani ad eccezione del piano terra dell’edificio lato sottopasso; la demolizione integrale dell’edificio lungo via Adriatica; la demolizione di due livelli dell’edificio lato raccordo E45. La volumetria realizzata subirà una riduzione pari a circa 25000 metri cubi ovvero superiore al 50% dei volumi oggi presenti. Si prevede la realizzazione di 34 appartamenti da destinare a edilizia residenziale (edificio sito lato ferrovia), oltre alla realizzazione di 7 ville urbane con struttura in legno posizionate sulla copertura dello stesso (6 da adibire ad alloggi ed 1 a sala condominiale). Al piano terra è prevista la realizzazione di 7 attività commerciali. L’edificio lato sottopasso ospiterà un asilo con annessa corte perimetrale esclusiva. L’edificio lungo via Adriatica, che sarà demolito, ospiterà un laboratorio didattico con annessa area verde rialzata e confinata. L’edificio lato raccordo E45 sarà invece svuotato e saranno creati 17 spazi chiusi e autonomi da adibire a servizi per la collettività o associazioni. Il piano -1 ospiterà apparecchiature tecnologiche e parcheggi, oltre a magazzini a servizio delle attività sovrastanti. Termine dei lavori nel 2026.