REDAZIONE UMBRIA

Crollo demografico ed economico

L'indagine del Cresme commissionata da Confcommercio Umbria evidenzia fragilità e declino nella provincia di Terni, con perdita di popolazione, difficoltà occupazionali e impoverimento delle famiglie. È urgente un intervento per contrastare questo declino e promuovere uno sviluppo locale sostenibile.

TERNI "La recente indagine commissionata al Cresme da Confcommercio Umbria, fa emergere evidenti fragilità e difficoltà sia nella regione ed ancor più nella provincia di Terni, tali da far presupporre ulteriori impatti anche sulle future dinamiche del commercio e dei servizi", così Confcommercio Terni. I dati più preoccupanti riguardano i trend demografici: tra il 2011 e il 2021 la provincia di Terni ha perso quasi 12 mila abitanti (- 5,5%). Indicatori ugualmente problematici sono anche quelli riferiti alla popolazione giovanile. I laureati ternani lasciano l’Umbria per le altre regioni italiane e chi resta ha difficoltà nel trovare un lavoro adeguato. I dati parlano di un reddito medio da lavoro dipendente nella provincia di Terni, pari ad euro 9.484. "Molte famiglie subiscono un evidente peggioramento delle proprie condizioni economiche: sempre più persone, pur avendo un lavoro, si trovano in situazioni di forte difficoltà. Per i giovani è sempre più utopistico parlare di “ascensore sociale”– continua l’associazione – A fronte di un progressivo e crescente invecchiamento nelle fasce di popolazione residente, si assiste ad un peggioramento delle condizioni di vita delle persone anziane in termini di povertà, solitudine, qualità delle abitazioni ed accesso ai servizi socio-sanitari pubblici. E’ fondamentale che le politiche territoriali contrastino con urgenza tale declino. Prioritariamente servono interventi volti a sostenere la polarità urbana di Terni e la sua forza attrattiva rispetto ai comuni ed alle province limitrofe, anche di fuori regione". La Confcommercio Terni "ritiene necessario investire maggiormente sull’identità della nostra comunità, su un protagonismo delle istituzioni locali che, in forma innovativa, rimettano in moto e sostengano una capacità autorigenerante capace di definire ed indirizzare un nuovo modello di sviluppo locale".