REDAZIONE UMBRIA

«Cruciani» ora va alla conquista del Paese del Dragone

Il noto marchio dell’alta moda apre 87 nuovi negozi in Cina grazie all’accordo con ‘Di Mop’

Luca Caprai investe in cina

Perugia, 9 maggio 2015 - NUOVO COLPO messo a segno da «Cruciani»: la società di cui è proprietaria la famiglia Caprai sbarca in forze in Cina, grazie a una joint venture con Di Mop, società quotata alla borsa di Hong Kong specializzata nel fashion retail. Il manager folignate Luca Caprai è andato in controtendenza rispetto ai grandi marchi della moda italiana che hanno ceduto la loro proprietà all’estero. «Cruciani» ha affrontato infatti un investimento tra i 15 e i 20 milioni di euro (già effettuato per oltre il 60%). L’operazione ha portato all’apertura di 87 nuovi negozi e alla vendita dei prodotti Cruciani anche ai migliori multimarca in Oriente.

UNA SCELTA che si inserisce in una strategia di internazionalizzazione del Gruppo, che si sta rinforzando in tutti i settori, a cominciare dal retail, wholesale e-commerce, con accordi e progetti molto importanti e innovativi, cui si aggiunge la profonda riorganizzazione in atto, con l’inserimento di manager di grande capacità ed esperienza, superando la dimensione familiare. Arnaldo Caprai cavaliere del lavoro (fedele alla sua missione di Filiera italiana da 60 anni) produce tutto in Italia, filo compreso. Grazie alla sua strategia imprenditoriale, ha affrontato la crisi mondiale, aumentando i posti di lavoro ed estendendo con coraggio la sua attività in tutti i mercati planetari.

IL TUTTO, aggiungendo alle produzioni tradizionali e al boom dei bracciali Cruciani (di cui sono stati venduti milioni di pezzi), la Cruciani c-bags, cioè un nuovo concetto di borse e accessori. Il primo negozio monomarca è stato aperto ad aprile a Forte dei Marmi». In ultimo la linea Cruciani gioielli e arte pop vanta il coinvolgimento di artisti di prima grandezza, come Mauro Perrucchetti, le cui opere sono esposte all’Expo universale di Milano. Ora l’azienda è pronta per affrontare con ottimismo l’ambizioso progetto per i prossimi 5 anni.

Cristina Belvedere