SOFIA COLETTI
Cronaca

Cuore segreto dell’Umbria. Dalla bellezza alla stirpe: "Vivere qui è una magia"

Il nuovo libro dello scrittore e giornalista Mascia, che ha abbandonato Roma. E’ andato a vivere nella regione verde. E racconta luoghi e personaggi. .

Cuore segreto dell’Umbria. Dalla bellezza alla stirpe: "Vivere qui è una magia"

Gianfranco Mascia racconta il suo libro “Il Buono in Umbria. Storia Luoghi Persone“

"Fino a pochi mesi fa vivevo a Roma e solo nei weekend venivo con mia moglie e mio figlio nella nostra casa in Umbria, a Penna in Teverina, tra Amelia e Giove. L’estate scorsa abbiamo deciso di fare il grande passo e trasferirci in questa regione che amo tantissimo. Così ho pensato di arrivare con un piccolo regalo e mi sono messo a scrivere". Gianfranco Mascia racconta così la nascita del suo nuovo libro “Il Buono in Umbria. Storia Luoghi Persone“ (Edizioni Il Formichiere). Un viaggio nell’essenza del Cuore Verde, alla scoperta della sua vera natura e dei tesori nascosti, svelato con lo sguardo sensibile e appassionato di Mascia, scrittore e giornalista, autore di saggi politici e di un romanzo noir, noto per il suo impegno sociale e civile: ecologista da sempre, ha animato i comitati Bobi, i Girotondi e il Popolo Viola.

"Sono un cosmo-umbro, sempre al confine – spiega –. E nel mio libro non c’è contrasto tra buono e cattivo, parlo solo di cose positive".

Come ha strutturato il lavoro?

"Il libro, di 180 pagine circa, è diviso in due parti. La prima è la storia, raccontata con l’escamotage degli avatar. La seconda è divisa in sezioni: i luoghi con i borghi più grandi, le comunità ecologiche come Alcatraz di Jacopo Fo, i cammini, le piste ciclabili per finire con la raccomandazione a preservare il buono dell’Umbria".

L’essenza della regione?

"Il segreto è che si tratta di una regione obbligata a diventare tale. Il popolo degli umbri ha tante sfaccettature, ci sono tre aree linguistiche e ben 12 dialetti. Eppure è diventata regione non solo a livello amministrativo, ’costretta’ dalla Stato ma anche perché ha ripreso i suoi tratti culturali e capito che non si stava insieme non solo per motivi burocratici ma per un contesto che la rende diversa dalle altre confinanti, con tratti più belli, a livello culturale, ambientale e delle persone".

La storia che preferisce?

"La sottovalutazione della stirpe umbra, mi sorprende sempre. Si parla di Etruschi o Romani, ma prima c’erano gli Umbri, che hanno contribuito alla crescita alla formazione della nazione italiana".

Il luogo del cuore?

"Lo identifico nel paesaggio delle colline e delle montagne umbre, al tramonto, con la luna. E’ il luogo che preferisco, pensando anche ad Assisi e San Francesco o a Città di Castello e alla Fiera delle utopie concrete".

Il personaggio simbolo?

"Luisa Spagnoli: è l’archetipo della rivoluzione culturale delle donne e rappresenta la questione ambientale e sociale".

L’anima ecologista dell’Umbria si inserisce nella sua attività...

"Negli anni ’80 sono stato tra i fondatori dei Verdi, ho visto crescere l’ecologia fino a lavorarci, oggi sono il capo ufficio stampa di Europa Verde. Sono stato anche il primo a invitare Greta Thunberg in Italia per i Fridays For Future. Mi consideravo un “nonno per il clima“, da tre mesi lo sono davvero, di Marchino".

E l’attività letteraria?

"Ho iniziato con piccoli saggi legati alla ribellione verso la società civile, poi ho scritto un romanzo noir “La tua ombra sta ridendo“ con il commissario Nocilla, napoletano doc a Roma, alla guida di una squadra speciale per i serial killer. E’ già pronto il seguito, mi mancano 30 pagine. Anche qui c’è un’impronta ecologista: ho un amore smodato per Roma ma l’ho abbandonata perché invivibile. Invece qui in Umbria ci sono tutti i tratti ideali per fermarsi e farsi adottare".