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Numerosi i turisti. da America, da Germania e Paesi Bassi che arrivano ad Assisi
I turisti italiani più affezionati all’Umbria restano quelli del Lazio, poi ci sono i lombardi e quelli che giungono dalla Campania. Tra gli stranieri si conferma invece in testa l’America, seguita da Germania e Paesi Bassi. Tanti, anche su questo versante, gli aspetti da prendere in esame per comprendere meglio quali possano essere i prossimi obiettivi per far crescere questo settore in quantità e in qualità.
Partiamo da un fatto: i pernottamenti dei visitatori italiani sono stati oltre 4,6 milioni, rispetto ai 2,7 di chi arriva dall’estero. Le presenze laziali sono state 902mila nel 2024, con una permanenza media di 2,17 giorni. E la gran parte di essi arrivano da Roma: quasi 320mila gli arrivi, su un totale di 414mila. Poi ci sono i napoletani, anche se la Campania è terza con 222mila arrivi (120mila dal capoluogo) e 507mila pernottamenti. Dalla Lombardia hanno visitato la nostra regione 260mila persone, fermandosi per una media di 2,48 giorni. Quelli a cui l’Umbria piace di meno – si fa per dire – sono gli abitanti della provincia di Bolzano: solo 8mila arrivi l’anno scorso. A fermarsi di più in Umbria sono i siciliani: quasi 3 giorni a testa per 190mila pernottamenti. Poi i friulani (2,66 giorni) e i lucani (2,65 giorni).
Significativo il confronto con il 2019, anno prima della pandemia e che dà il senso di come sia cambiato il quadro a cinque anni di distanza: l’incremento più importante (facendo riferimento a numeri di una certa grandezza) è quello dei sardi, le cui presenze sono aumentate del 30 per cento, dato che ci sono stati ventimila pernottamenti in più (65mila contro 44 mila). Più 31 per cento anche per i siciliani, saliti a 190mila presenze.
A farla padrone tra gli stranieri come accennato, sono gli americani con i loro 146mila arrivi (su 813mila totali) pari al 18% del totale, poi i tedeschi (82mila) e gli olandesi (49mila). Questi ultimi sono coloro che pernottano più a lungo con ben 5,6 giorni a testa e che prediligono il Trasimeno, seguiti dai visitatori che provengono dalla Germania (315mila pernottamenti e una media di 3,86 giorni e dagli inglesi che in media si fermano 4 giorni in Umbria.
C’è una ripresa importante del mercato cinese, cresciuto dell’80 per cento rispetto al ’23 negli arrivi (31mila totali) e del 70 per cento nelle presenze (45mila). Rispetto al 2019 però non c’è ancora paragone, dato che quell’anno arrivarono in Umbria 72mila cinesi per quasi 98mila pernottamenti, più del doppio insomma rispetto ai numeri attuali. Sempre rispetto a cinque anni fa però il mercato Usa è cresciuto del 25 per cento, quello inglese di 23 punti e quello francese del 24%. Continua anche la crescita della Polonia: parliamo di un 56 per cento in più di pernottamenti in Umbria che sono stati l’anno scorso pari a 107mila.
Va ricordato che l’Umbria ha sfondato il muro dei 7 milioni di presenze turistiche l’anno scorso. I dati ufficiali della Regione certificano che il numero delle notti trascorse nelle strutture ricettive nel Cuore Verde nel 2024 sono state pari a 7.318.133, con un più 266mila rispetto all’anno prima che si traducono in un incremento del 6,4%. E cresce anche il numero degli arrivi: qui siamo saliti di 126mila unità, passando da 2.657.096 arrivi a 2.783.883, con un aumento di 4,8 punti percentuali. Un trend, va detto, che riguarda tutto il Paese, con l’Umbria che è però leggermente sotto media.
M.N.