REDAZIONE UMBRIA

Dall’Umbria al vertice di Confindustria Serbia

L'imprenditore perugino Romano Rossi potrebbe diventare presidente di Confindustria Serbia grazie al successo della sua azienda di calzature in Europa dell'est.

Dall’Umbria al vertice di Confindustria Serbia

L'imprenditore perugino Romano Rossi potrebbe diventare presidente di Confindustria Serbia grazie al successo della sua azienda di calzature in Europa dell'est.

Un perugino potrebbe diventare il numero uno di Confindustria Serbia. Classe 1964, l’imprenditore Romano Rossi aggiunge un’altra pagina di successo alla sua avventura professionale, iniziata con una laurea in economia e uno stage negli Usa con una multinazionale calzaturiera. Poi si trasferisce nell’est Europa a fine 1990 (Serbia, all’epoca Jugoslavia) e fonda la Progetti, un piccolo laboratorio di semilavorati per calzature. "Momento non facile, carico di tensioni politiche e guerre. Nonostante questo scenario sono andato avanti. Intanto ho sovvertito - racconta - quelle che erano le regole dell’internazionalizzazione, valorizzando cioè le risorse umane locali facendo leva su un’adeguata formazione, supporto tecnologico. Processi in controtendenza rispetto a coloro che volevano soltanto usufruire di un costo di manodopera conveniente. Nella mia fabbrica hanno vinto la dignità dei lavoratori e il loro saper fare, mettendoli in condizioni di produrre in ambiente adeguato e tecnologicamente, per l’epoca, estremamente avanzato". Questo approccio ha immediatamente prodotto risultati importanti ed ha consentito una crescita esponenziale: l’azienda Progetti, di cui è fondatore insieme al fratello minore Enrico (che a metà degli anni ‘90 lo ha raggiunto) è arrivata ad avere 5 stabilimenti di proprietà, locati in Serbia e Bosnia, e a impiegare circa 1.200 persone. Ora per Rossi, lui si definisce “scarparo“, entrato in Confindustria nel 2010, si aprono le porte della presidenza del massimo organo degli industriali.