"Decibel troppo alti in quel locale" . Musica vietata, ora serve la Via

Il Comune richiede la ’Valutazione d’impatto acustico’. Sullo sfondo l’eterna diatriba tra “movida“ e residenti

Locale della “movida“ di via Gramsci senza musica fino alla consegna della ‘Valutazione di impatto acustico’ (Via). A deciderlo un’ordinanza dell’amministrazione comunale in base ad una informativa della polizia locale. Il documento, infatti, riferisce di un intervento svolto la sera del 31 marzo, giorno di Pasqua, nel locale in questione. "Il locale – dice l’ordinanza, citando la relazione di servizio della municipale – si presentava con la porta di ingresso aperta e si riscontrava l’emissione di musica ad alto volume, percepita chiaramente anche al di fuori del locale stesso. Le attività rumorose provocano un potenziale disturbo della quieta pubblica e del risposo dei residenti di via Gramsci – si legge ancora nel provvedimento – e quelle del locale comportano una particolare criticità in riferimento all’utilizzo dell’impianto di diffusione sonora". Quindi l’ordinanza chiede di acquisire la Via "nella quale siano documentate le misure gestionali adottate al fine di limitare le emissioni rumorose", la calibratura delle strumentazioni e vieta l’utilizzo di impianti di diffusione sonora "finché l’esercizio non sarà in grado di dimostrare il rispetto dei limiti acustici per la zona in cui è ubicato". Il provvedimento, con il clima che torna a farsi tiepido e l’arrivo di festività e ponti, porta al pettine il nodo della convivenza tra “movida“ e residenti.

"Il tema è da tempo al centro del dibattito – spiega Samuele Ciccioli, presidente del Consorzio InCentro e consigliere del direttivo di Confcommercio Foligno –, la musica nel centro storico può essere fatta o rispettando la Via, che non è obbligatoria, o con una richiesta di deroga all’ufficio ambiente del Comune. Ogni volta che si realizza qualche evento, c’è questo dibattito e queste problematiche che non siamo mai riusciti a sviscerare fino in fondo. Auspico che ci possa essere finalmente un incontro chiarificatore con i residenti. La musica si può fare, rispettando la legge e noi siamo per chi rispetta le regole. D’altronde chi non le segue danneggia tutta la categoria". "Ribadiamo inoltre – prosegue Ciccioli – che il centro storico va vissuto e che la movida folignate è un vanto che rende la città attrattiva. La qualità della movida, dopo il Covid, è aumentata: l’aumento dei prezzi seguito alla pandemia ha portato ad una scrematura e ha conservato solo chi è davvero interessato al servizio, così come più famiglie in orari diurni".

Alessandro Orfei